Al Museo Le Carceri 14 pittori e un ceramista raccontano il “Veneto Felice”

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
L'inaugurazione della mostra con l'assessore al turismo di Asiago Nicola Lobbia, Roberto Brazzale, Lucia Spolverini, curatrice del Museo Le Carceri, e Camillo Langone

Sarà aperta fino al 21 settembre al Museo Le Carceri di Asiago “Veneto Felice”, l’esposizione del Premio Eccellenti Pittori-Brazzale che va a premiare l’opera d’arte più significativa prodotta in Italia nel corso dell’anno. Giunta alla sua seconda edizione, “Veneto Felice” è la mostra dell’identità veneta attraverso l’arte contemporanea, un progetto ambizioso ed esclusivo composto di sole opere inedite, realizzate espressamente per essere esposte nel museo dell’Altopiano.

Quindici gli artisti coinvolti di diverse generazioni e tendenze: 14 pittori e un ceramista. In massima parte veneti per nascita, origine famigliare o residenza, e in misura minore non veneti, ma legati alla regione per il rapporto coi collezionisti e l’attenzione ai soggetti del territorio. In mostra troviamo opere che esprimono il concetto di “Veneto Felice” nelle sue molteplici articolazioni e attraverso una visione simpatetica di uomini e cose fra Garda e Tagliamento, Dolomiti e Laguna. Tutti gli artisti coinvolti appartengono al mondo dell’arte nazionale e alcuni, in particolare Matteo Massagrande e Nicola Verlato, anche internazionale.

Massagrande – Bevadoro

“Veneto felice è al contempo una constatazione e un auspicio: la constatazione di una caratteristica di cui il Veneto dev’essere consapevole e orgoglioso, l’auspicio per una nuova stagione di serenità – scrive Camillo Langone, curatore della mostra,  nella presentazione del catalogo -. Così dicendo introduco due temi: orgoglio e serenità che nel mondo dell’arte contemporanea, che è un mondo autoreferenziale e tribale, risultano impronunciabili, quasi tabù. Infatti, secondo gli addetti di quell’ambiente plumbeo l’arte dev’essere per forza negativa, respingente, nichilista. Secondo me può essere, invece, più cose diverse. Negativa ma anche positiva, distruttiva ma anche costruttiva. Inutile dire quale sia il tipo di arte più necessario in tempi difficili come i nostri. Secondo John Armstrong e Alain De Botton l’arte può correggere la tendenza generale alla depressione e incoraggiare un orgoglio collettivo intelligente. In L’arte come terapia scrivono che il desiderio di sentirsi fieri della propria comunità è un impulso naturale e positivo, che merita l’attenzione degli artisti”.

Mauro Reggio, opera Leone Marciano

Le opere esposte in “Veneto Felice”, titolo ricavato dal più vitalista e radioso fra gli scrittori veneti del Novecento Giovanni Comisso, sono di: Fabio Bianco (Mirano 1971), Vanni Cuoghi (Genova 1966), Alessandro Fogo (Thiene 1992), Giuliano Guatta (San Felice del Benaco 1967), Matteo Massagrande (Padova 1959), Raffaele Minotto (Padova 1969), Nicola Nannini (Bologna 1972), Manuel Pablo Pace (Montecchio Maggiore 1977), Mauro Reggio (Roma 1971), Enrico Robusti (Parma 1957), Elisa Rossi (Venezia 1980), Marta Sforni (Milano 1966), Lorenzo Tonda (Fiesole 1992), Nicola Verlato (Verona 1965) e Nero/Alessandro Neretti (Faenza 1980).

Nel periodi di apertura della mostra, inoltre, si terranno incontri e conversazioni sui temi della pittura vivente che avranno per protagonisti artisti e critici d’arte, nonché momenti musicali organizzati in collaborazione con Asiagofestival. La collaborazione con Lucia Spolverini, curatrice del Museo Le Carceri, permetterà una vivace attività di laboratori didattici per bambini per avvicinarli all’arte con curiosità e grande coinvolgimento.
Il bello artistico in Veneto è ovunque, disseminato e compenetrato, quotidiano, in osmosi con la spettacolare scenografia naturale e urbana – commenta entusiasta del contenuto e qualità delle opere realizzate Roberto Brazzale, sostenitore con i suoi fratelli di questo secondo appuntamento ad Asiago -. Viverci significa essere esposti al contagio della bellezza potendone diventare portatori, procreatori, moltiplicatori, fino nelle forme minute ed utili di un pezzo di arredamento, nel taglio di un capo spalla o nell’opera ben fatta di un artigiano”.

Fabio Bianco, fondale lagunare, bolle d¹acqua e Limonium vulgate

IL PREMIO. Il Premio Eccellenti Pittori ideato dal giornalista Camillo Langone, e supportato per il settimo anno consecutivo dal Gruppo Brazzale, si pone oggi come un vero” diario della pittura italiana vivente”. I requisiti dei quadri selezionati sono essenzialmente due: devono essere italiani e dipinti da artisti viventi. Fra i premi italiani d’arte, Eccellenti Pittori-Brazzale è l’unico dedicato esclusivamente alla pittura. Il solo la cui giuria non sia formata unicamente da addetti ai lavori, bensì da illustri amanti del bello. L’unico riconoscimento concentrato sulla necessità di dare visibilità alla migliore pittura italiana prodotta degli ultimi dodici mesi. Senza discriminazioni di età, stile, curriculum, senza esigere quote di iscrizione o disponibilità delle opere, e tutto ciò per avere un panorama più completo della migliore produzione pittorica contemporanea.

Ascolta “Asiago fra musica e arte” su Spreaker.

“In Italia siamo in presenza di una grande offerta di eccellente pittura – spiega Camillo Langone  -, qualcosa che non si vedeva dagli anni Sessanta, ma al tempo stesso di una scarsa domanda. Si preferisce per comodità puntare sul nostro passato artistico. Ecco perché i nostri pittori il più delle volte sono costretti a lavorare all’estero per poter fare questo mestiere”.