Camporovere, notte in rifugio a causa dei tronchi sulla strada. Tragedia sfiorata

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Alcuni automobilisti bloccati dal maltempo si sono rifugiati presso il locale sul confine tra Trentino e Veneto. Miracolato l'autista nel furgone

Sarebbero circa una decina gli automobilisti sorpresi dal maltempo ieri sera sul confine tra Veneto e del Trentino, sulla strada – devastata e ricoperta di piante e rami – che porta da Camporovere a Passo Vezzena e Lavarone. Alcuni sono stati fermati, altri costretti ad abbandonare le vetture e passare la notte nella vicina Osteria all’Antico Termine. Tra loro si segnala la tragedia sfiorata riguardante un idraulico di Asiago, sfuggito per un soffio alla caduta di un albero che ha avrebbe centrato in pieno il suo furgone. L’uomo è poi fuggito a piedi per un chilometro e sotto la pioggia verso il rifugio, dove i gestori hanno offerto ristoro a persone altrimenti destinate a passare la notte all’addiaccio. La carreggiata della Sp349, infatti, si era trasformata in una sorta di pericoloso “campo minato”, bloccata dai detriti: impossibile proseguire come tornare indietro.

Il tratto di strada costeggiato dal bosco, tra la località montana Ghertele a salire verso nord con il confine Trentino, è ancora parzialmente ostruito a causa dei tronchi e rami spezzati sulla carreggiata. Caduti durante una fase particolarmente violenta del nubifragio abbattutosi ieri in prima serata sulla zona dell’Altopiano. Attualmente sono sul posto i vigili del fuoco, armati di motosega per liberare il passaggio, insieme ad una pattuglia di agenti di polizia locale provenienti da Asiago. Sono state estratte dai detriti quattro auto e un furgone di una ditta termoidraulica.

Non si registrano feriti, da valutare invece l’entità dei danni anche ad altri veicoli rimasti lungo la strada bloccata nel corso della notte. Buona parte delle persone in viaggio, da e verso Lavarone, hanno trovato accoglienza nella nota Osteria, ritrovo di centauri e in generale di amanti della montagna. Non senza momenti di apprensione, in particolare per le famiglie al riparo che cercavano notizie dei loro cari, vista l’assenza di segnale telefonico nella zona montana, poco lontana da malga Pusterle.