Se la gratitudine ancora esiste, lo dobbiamo anche a persone come Giovanni, che non ha dimenticato quanto sia stato prezioso l’aiuto ricevuto. E quanto sia potente il valore di un “grazie” a riconoscerlo. Lo scorso 13 marzo, il 38enne Giovanni Padovan di Montereale Valcellina, nel pordenonese, viene recuperato in gravissime condizioni, dopo essere stato travolto da una pianta mentre sta lavorando nei boschi in località Cornetta.
Al suo fianco, oltre ai colleghi che danno l’allarme e cercano di prestargli prima assistenza, arriva subito un soccorritore che abita nelle vicinanze, affiancato da una squadra del Soccorso alpino Altopiano dei Sette Comuni, dall’ambulanza di Asiago, dai Vigili del Fuoco, dai Carabinieri e dall’equipe medica e tecnico di elisoccorso dell’elicottero di Verona emergenza, sbarcati con un verricello nelle vicinanze, che lo trasportano in ospedale.
A distanza di qualche mese, dopo il lungo periodo di convalescenza e di ripresa, Giovanni, assieme a sua madre, ha così voluto incontrare in un momento conviviale chi quel giorno è corso in suo aiuto. I soccorritori sono stati felici di passare questi momenti con lui e i suoi familiari e non sono mancati sorrisi ed emozioni per il pensiero che Giovanni ha voluto condividere: “Con queste due parole colgo l’occasione per esprimere, con riconoscenza, stima e gratitudine, a tutte le persone che mi hanno soccorso e che mi sono state vicine nel momento più tragico della mia vita. La vostra presenza è stata per me fondamentale e per questo vi sono profondamente grato. Ringrazio veramente tutti dal profondo del mio cuore. Un grazie infinito, non potrò mai dimenticare e dimenticarvi”.