Anziana di 94 anni non abbocca alla truffa del finto carabiniere e chiama il 112

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Le campagne di informazione e sensibilizzazione sulle truffe agli anziani funzionano e ne è dimostrazione il caso recente di Bassano del Grappa, dove giovedì pomeriggio una donna – una pensionata di 94 anni di età – è riuscita a riconoscere un tentativo di truffa nei suoi confronti. Tutto ciò dopo che uno sconosciuto dalla parlantina sciolta al telefono di casa si era spacciato per un carabiniere.

Le voce in chiamata le aveva descritto nei particolati l’ormai consueta “frottola” costruita ad arte (truffaldina), secondo cui il figlio dell’anziana aveva provocato un incidente stradale grave e si trovava in custodia presso una caserma dell’Arma, in stato di fermo.

Si trattava di una truffa, secondo un canovaccio noto in tutta Italia e recitato per carpire la fiducia di persone fragili e “aprirsi” il varco per accedere in casa e sottrarre denaro contante e gioielli in molti casi. Infatti, il sedicente militare dell’Arma riferiva nella conversazione che il figlio in quel momento sotto custodia necessitava di denaro subito per avviare le pratiche legali a sua difesa e per risarcire in via bonaria altre persone coinvolte nell’incidente fittizio.

Tutto falso e, sebbene in un primo momento la pensionata bassanese avesse dato credito al “carabiniere telefonico”, una volta chiusa la chiamata la stessa si è rivolta subito al figlio chiamandolo al cellulare – cosa che l’interlocutore aveva espressamente vietato – per poi comporre il 112, numero di emergenza dei Carabinieri. Fosse caduta nel tranello, di lì a breve sarebbe suonato il campanello di casa con un impostore a raccogliere denaro e/o preziosi, in pochi minuti, per poi “sparire”.

Con ogni probabilità non si tratta dell’unica potenziale vittima presa di mira in quel giorno a Bassano e dintorni. “I carabinieri – quelli veri s’intende – della Compagnia di Bassano del Grappa, grazie alla tempestiva chiamata al 112, l’altro ieri nell’immediatezza hanno attivato un efficace dispositivo con le pattuglie presenti sul territorio, al fine di tutelare la vittima ed evitare il compimento dell’ignobile raggiro anche ai danni di altre persone particolarmente vulnerabili”.