Infortunio mortale nel cantiere Spv: presidio dei sindacati e interrogazione in Regione

Ascolta l'audio
...caricamento in corso...
Presidio stamane nel campo base della Sis a Mason Vicentino per Cgil Cisl e Uil dopo l’infortunio mortale che ieri mattina è costato la vita a Gianfranco Caracciolo, 37 operaio di una ditta subappaltatrice del cantiere della Superstrada Pedemontana Veneta.
L’uomo, originario di Cosenza, stava eseguendo dei lavori di manutenzione nell’impianto di betonaggio, dall’interno della benna di una ruspa, alzata a qualche metro da terra, quando è avvenuto l’incidente.
“Per prima cosa – spiegano insieme Fabiola Carletto del Dipartimento salute e sicurezza di Cgil Vicenza, Riccardo Camporese segretario provinciale Cisl e Carlo Biasin per la Uil vicentina – esprimiamo il nostro cordoglio e vicinanza alla famiglia. Come Cgil, Cisl e Uil provinciali siamo fortemente  preoccupati per l’ennesimo incidente mortale avvenuto in provincia e il secondo nel cantiere per la costruzione della Superstrada Pedemontana Veneta. Al di là delle cause e della dinamica dei fatti, al di là degli accertamenti sulle responsabilità, che sono compito di magistratura, Spisal e carabinieri, ribadiamo con forza e con determinazione che non si può continuare a morire sul posto di lavoro. Non è possibile assistere nei nostri cantieri a questa situazione: è ora di dire basta una volta per tutte!”.
“Non è più tollerabile – continua la nota delle organizzazioni sindacali beriche – pensare che le morti sul lavoro siano delle tragiche fatalità; non è tollerabile che la cultura della sicurezza sia troppo spesso posta in secondo piano rispetto ad altre priorità da affrontare nel mondo del lavoro. E’ necessario aumentare il livello di attenzione sul tema della sicurezza sia tra gli imprenditori e manager, sia tra i lavoratori. Dobbiamo coinvolgere tutti i soggetti preposti a vigilare sul rispetto della normativa sulla sicurezza (RLS e RSPP), affinché vi sia una maggiore attenzione è un maggiore controllo in tutte le aziende e cantieri”.

“Con la Regione del Veneto – concludono Cgil Cisl e Uil – abbiamo firmato pochi mesi fa un protocollo per il potenziamento degli organi di vigilanza con un programma di assunzioni in particolare nell’organico degli Spisal. Chiediamo che venga applicato subito! Tolleranza zero: questo deve essere lo slogan per lanciare una nuova intensa e forte campagna di sensibilizzazione sulla sicurezza sul lavoro. Le segreterie di Cgil, Cisl e Uil si incontreranno nei prossimi giorni per decidere le azioni da intraprendere per la tutela della salute e della sicurezza sul lavoro a livello provinciale”.

Intanto i consiglieri regionali Piero Ruzzante (Liberi e Uguali), Patrizia Bartelle (Italia In Comune) e Cristina Guarda (Alessandra Moretti Presidente) hanno presentato sul fatto una interrogazione regionale “per chiedere alla Giunta regionale urgenti interventi in materia di sicurezza sul lavoro”.

“Zaia e la sua Giunta si sono impegnati più volte a intervenire su questo fronte – ricordano Ruzzante, Bartelle e Guarda – ma cos’hanno fatto finora per porre fine a quella che è una vera e propria strage nei luoghi di lavoro del Veneto? Sono stati 69 i caduti sul lavoro nella nostra regione nel corso del 2018: un morto ogni 5 giorni”.

“L’anno scorso, Zaia ha sottoscritto con i Sindacati e le Parti datoriali il ‘Piano strategico per il consolidamento e il miglioramento delle attività a tutela della salute e della sicurezza dei Lavoratori’ – concludono Piero Ruzzante, Patrizia Bartelle e Cristina Guarda – Era prevista l’assunzione di 30 nuovi tecnici della prevenzione negli Spisal già a partire dal 2018, dove sono? Nessuno li ha visti”.

Il pubblico ministero Serena Chimichi, che sta seguendo l”inchiesta, ha intanto dato incarico perché venga eseguita l’autopsia: non è infatti ancora chiaro se il 37enne sia rimasto folgorato, schiacciato, ma non si esclude neanche un malore.