Raid nella notte nel bar della piscina e in una pizzeria. Preso un “Lupin” recidivo

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Un ladro impenitente e recidivo, “tuffatosi” in una serie di furti notturni che gli sono valsi la cattura da parte dei carabinieri, con tanto di bottino nascosto nelle mutande. Tra i raid dell’altra notte portati a termine da Paolo Fabrello, vicentino di 50 anni formalmente residente a Carrè ma di fatto senza fissa dimora secondo i militari dell’Arma, anche quelli avvenuti nella piscina di Rosà e in una pizzeria di Rossano Veneto. Con bottini “magri” rispettivamente di circa 20 e 30 euro, occultati – si fa per dire – negli slip. Si tratta di un pregiudicato noto alle forze dell’ordine, su cui gravava la misura di custodia attenuata dell’obbligo di firma in caserma a Thiene.

L’uomo, nato a Thiene nel 1969, aveva scelto l’area bassanese per mettere a segno alcuni colpi e raggranellare quello che si è rivelato solo qualche spicciolo. Nella notte tra giovedì e venerdì prima si è introdotto (intorno alle 3 del mattino) nel Centro Nuoto di Rosà, arraffando solo le monetine del fondo cassa del bar attiguo, e poi, circa un’ora dopo, nella pizzeria Canova in via Ramon a Rossano Veneto. Di poco superiore l’ammontare del maltolto, si parla infatti di una trentina di euro, anche se in quest’occasione il ladro notturno ha creato un certo sconquasso dopo aver rovistato in ogni angolo del locale.

Nel frattempo una pattuglia di carabinieri del nucleo operativo e radiomobile di Bassano del Grappa aveva ricevuto notizia dei colpi posti in essere dal pregiudicato, riuscito a dileguarsi con una certa abilità, individuando il mezzo – una motocicletta con targa contraffatta con nastro adesivo nero – che li malvivente stava utilizzando per i suoi spostamenti. I militari lo hanno così atteso dove era parcheggiata la moto, abbrancandolo una volta spuntato dal buio. Addosso, oltre a vari capi d’abbigliamento “fuori stagione” indossati sembra per ingannare gli occhi elettronici delle telecamere, fingendo una corporatura robusta, anche un passamontagna, guanti e coltelli, insomma un kit da topo d’appartamento “patentato”.

Una volta recuperato il denaro nelle parti intime – poi restituito ai legittimi proprietari, magari con la raccomandazione di un’adeguata pulizia delle monete – il rapinatore colto in flagranza è stato arrestato e identificato, per poi notificargli una serie di denunce, tra cui quelle per furto aggravato. Definito come “un professionista del crimine, un soggetto acuto e meticoloso e una vecchia conoscenza delle forze dell’ordine” dai carabinieri bassanesi, su di lui gravano altri sospetti in relazione a recenti furti patiti da residenti delle stesse zone protagoniste dei blitz notturni recenti.