Sindacalista morto investito durante presidio, arrestato l’autista

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E’ morto questa mattina investito da un camion davanti ai cancelli della Lidl di Biandrate, in provincia di Novara, Adil Belakhdim, aveva 37 anni ed era residente a Vizzolo Predabissi (Milano). Da alcuni anni era coordinatore interregionale dei SiCobas. E’ accaduto in via Guido il Grande, durante una manifestazione in occasione dello sciopero nazionale dei lavoratori della logistica.

L’autista di un camion, forse per fare manovra, avrebbe forzato il blocco della manifestazione e quindi investito il sindacalista, trascinandolo per una decina di metri. Un altro manifestante è stato soccorso dal personale del 118 perché in stato in choc; il camion avrebbe urtato anche altri due manifestanti, sono rimasti feriti ma in modo non grave. L’autista è non si è fermato ed è stato raggiunto in autostrada dai carabinieri. Ora è in stato di arresto con l’accusa di omicidio stradale e resistenza.

Alcuni lavoratori che hanno assistito all’incidente dicono: “Quel camion lo ha trascinato per una ventina di metri, il conducente non può non essersene accorto”.

Il ministro del Lavoro, Andrea Orlando ha dichiarato: “E’ gravissimo quello che è accaduto. La tragica morte del sindacalista Adil Belakhdim è avvenuta in circostanze che andranno immediatamente chiarite. Nel settore della logistica stiamo assistendo ad una escalation intollerabile di episodi di conflittualità sociale che richiedono risposte urgenti. Alla famiglia del sindacalista la nostra vicinanza. Non è accettabile che nel nostro Paese l’esercizio delle libertà sindacali possa mettere a rischio la vita. Il ministero sta assumendo le informazioni sulle dinamiche che hanno portato alla morte del sindacalista”.

Il leader della Cgil, Maurizio Landini: “La morte di un sindacalista, investito durante un presidio sindacale, è un fatto gravissimo, inaccettabile, sul quale è necessario fare presto piena luce. Nella logistica si stanno verificando troppi episodi d’intimidazione e di violenza, che mettono seriamente in discussione le libertà sindacali. E questo avviene in un settore – aggiunge Landini –  dove anche per effetto del ricorso ad appalti e sub appalti, e dell‘applicazione di contratti pirata, i diritti e le tutele fondamentali dei lavoratori sono continuamente calpestati, in un clima spesso da Far West”.