Voragine Tanzerloch a Camporovere

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Sulle ripide pendici che calano nella Val d’Assa, poco lontano dall’abitato di Camporovere, si apre l’enorme Voragine Tanzerloch. Un’apertura pseudo circolare nel terreno rivela l’orrido sottostante, un mastodontico pozzo di 80 metri di profondità; sul fondo si apre un salone ancor più grande, rischiarato in parte dalla luce che penetra dall’alto.

L’ingresso di questa grotta verticale si raggiunge facilmente e in poco tempo dal centro di Camporovere. Dal paese si gode di una splendida ed ampia vista sulla conca asiaghese, sul Monte Verena e sui più vicini Monte Rasta e Monte Interrotto con l’omonimo forte. Si deve seguire inizialmente la strada che porta all’Altopiano del Vezzena; superata alla propria destra l’immissione della strada secondaria che proviene dalla località Höll si prosegue ancora per un centinaio di metri fino a scorgere un vecchio cartello sulla sinistra che indica “Orrido Tanzerloch”. Si scende quindi per una carrareccia verso un prato e, attraversatolo, si giunge al limite del bosco. Nei pressi di un capanno di caccia si scorgono una grande bacheca con il nome della cavità e una panchina in legno. Non resta quindi che seguire il sentiero in discesa che attraversa la faggeta fino al grande ingresso.

Solo quando ci si avvicina all’orlo della voragine ci si accorge delle sue effettive dimensioni. La particolarità della grotta sta nelle stratificazioni di roccia calcarea che può osservare anche il comune escursionista. La morfologia dell’orrido si presenta ad imbuto rovesciato: il diametro dell’apertura è di circa 40 metri, mentre il fondo del salone è più ampio. La grotta è essenzialmente costituita dall’unico e colossale pozzo di 80 metri. In qualche punto lungo le stratificazioni si notano dei distacchi di roccia relativamente recenti di colore giallastro, mentre sul fondo si trova un accumulo di materiale detritico depositatosi con i vari crolli.

Dato il fascino e il mistero che aleggia da sempre attorno al mondo ipogeo, anche per questa sono nate delle leggende, come quella riportata nella bacheca vicino al precipizio: dopo aver smarrito la sorellina, un pastorello si inoltrò nel bosco, da cui solitamente si sentivano rumori paurosi, per cercarla. Al termine di un estenuante giorno di ricerca si addormentò ai piedi di un abete. Svegliato in seguito da suoni sinistri, scoprì il corpo della ragazzina morta e un demonio, circondato da una dozzina di streghe che sghignazzando si esibivano in una danza spaventosa. Il bambino, intimorito, scagliò verso di loro una croce in legno che aveva portato con sé e invocò il nome di San Michele Arcangelo. La terra tremò e inghiottì la raccapricciante scena, lasciando al suo posto una voragine.

Tanzerloch, infatti, in cimbro significa “buco delle danze”.