Temporale, grandine e arcobaleno: il meteo si sbizzarrisce. E la Coldiretti conta i danni

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Una stupenda immagine di Francesco Dissegna‎ pubblicata ieri nel gruppo "Amo il Monte Grappa e dintorni..."

Temporale e grandine su tutto il Vicentino, e poi in una manciata di minuti sbuca l’arcobaleno. Tutto in quarto d’ora o poco più in cui la natura ha offerto, ieri intorno alle 18.30, la sua veemenza da una parte e bellezza dall’altra, suscitando insieme timore e stupore tra i vicentini, in particolare tra coloro che si trovavano sulle strade della provincia al rientro dal lavoro nel venerdì post vacanze pasquali. Danni alle coltivazioni e parziali allagamenti a causa soprattutto delle raffiche di vento e dei chicchi di ghiaccio si sono registrati da più parti, con la Coldiretti a stilare un primo bilancio il giorno dopo per quanto di competenza. Intanto in Regione Veneto è stato firmato lo stato d’emergenza per la fascia pedemontana.

Il sole apparso come spiraglio di primavera a metà pomeriggio si è tramutato in poco tempo in forti raffiche di vento ed in una grandinata di dimensioni ridotte, ma intensa. Colpendo una vasta area del Vicentino, in particolare la Pedemontana, tristemente abituata ad eventi di questa natura. “Da una prima stima – commentano il presidente provinciale di Coldiretti Vicenza Martino Cerantola e il direttore Roberto Palù – i danni più ingenti sembrerebbero riguardare il mais, appena germogliato, mentre gli asparagi sono quasi sicuramente salvi, in quanto la copertura, sebbene scoperta dal vento, ha protetto il prezioso turione bassanese. Dovremo attendere i prossimi giorni, invece, per poterci esprimere sulla situazione di ulivi e ciliegi: non sono da escludere danni a queste colture”.

La grandinata, in pochi minuti, ha ricoperto campi e strade, stratificandosi sul suolo quasi come un manto di neve decisamente fuori stagione. “In questo tempo non possiamo che riconoscere la primavera – concludono Cerantola e Palù – e lo diciamo a malincuore, ma eventi di questo tipo non hanno nulla di straordinario. Fanno parte di quello che dovrebbe
essere il normale ciclo delle stagioni. Certo non ci fa piacere lavorare mesi per poi vedere compromesse le nostre produzioni, ma siamo abituati a questo che è il rischio quotidiano del nostro mestiere”.

“Coldiretti ricorda, infine, che il meccanismo assicurativo è l’unico che può tutelare chi produce – conclude la nota emessa sabato mattina -, anche se si tratta, evidentemente, soltanto di un sollievo rispetto al danno patito, ma per chi produce va tenuto in debito conto”.