Relazione 007 al Parlamento: anarchici “minaccia più concreta e vitale”

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Al Parlamento si è tenuta la Relazione annuale dell’intelligence. Ogni anno, entro il mese di febbraio, viene infatti presentata al Parlamento una Relazione sulla politica dell’informazione per la sicurezza relativa all’anno precedente.

Alla presentazione sono intervenuti: il Sottosegretario di Stato alla Presidenza del Consiglio dei Ministri Alfredo Mantovano, il Presidente del COPASIR Lorenzo Guerini, il Direttore Generale del Dipartimento delle Informazioni per la Sicurezza (DIS), Elisabetta Belloni, il Direttore dell’Agenzia Informazioni e Sicurezza esterna (AISE) Giovanni Caravelli e il Direttore dell’Agenzia Informazione e Sicurezza interna (AISI) Mario Parente.

Tanti i temi caldi a partire dalla questione degli anarchici che secondo gli 007 rappresenta ad oggi in Italia la minaccia “più concreta e vitale, caratterizzata da componenti militanti determinate a promuovere, attraverso una propaganda di taglio fortemente istigatorio, progettualità di lotta incentrate sulla tipica azione diretta distruttiva”.

Il caso Cospito si legge nella Relazione, ha dato avvio “a una veemente mobilitazione, sostenuta e animata da numerose sigle, italiane ed estere, che si rifanno, per metodiche operative, alla parabola eversivo-terroristica della Fai/Fr”. L’intelligence monitora quindi “l’attivismo di quelle componenti che ‘sulla piazza’ fanno da sponda alle attivazioni operative, tentando di cogliere in tempo segnali di progettualità sobillatrici dirette a inquinare e radicalizzare specifici temi e mobilitazioni in atto sul territorio”.

Questione migranti e ong. Per l’intelligence italiana le Navi delle organizzazioni non governative rappresentano un vantaggio per i trafficanti. Queste attività “vengono spesso pubblicizzate sui social network dai facilitatori dell’immigrazione irregolare quale garanzia di maggiore sicurezza del viaggio verso l’Europa”. In questo contesto, la presenza di navi umanitarie rappresenta “un vantaggio logistico per le organizzazioni criminali che gestiscono il traffico dei migranti, permettendo loro di adeguare il modus operandi in funzione della possibilità di ridurre la qualità delle imbarcazioni utilizzate, aumentando correlativamente i profitti illeciti, ma esponendo a più concreto rischio di naufragio le persone imbarcate”.

Aumentano i flussi dalla Turchia. Dalle coste turche le principali destinazioni sono Calabria, Puglia e Sicilia. Il fenomeno “trova una sponda importante nell’attivismo di organizzazioni criminali dedite al favoreggiamento dell’immigrazione irregolare, principalmente curde e pakistane, con basi di supporto logistico nei principali Paesi di origine e transito dei migranti, la cui natura transnazionale rende complessa l’attività di contrasto, così come nell’utilizzo, divenuto prassi, del web e dei social network da parte degli stessi sodalizi per pubblicizzare i viaggi e i relativi servizi”.

Guerra in Ucraina. Secondo gli 007 la Russia dopo un periodo di ‘pausa operativa’, si prepara a “riavviare le attività del complesso militare-produttivo russo che, pur restando significativo per capacità produttive, inizia a risentire dell’impatto delle sanzioni occidentali”. L’anno “si è chiuso anche con il riconoscimento da parte del presidente Putin delle difficoltà incontrate nel Donbass per contrastare le forze ucraine, segnale che, collegato alla proposta di ristrutturazione delle forze armate russe, conferma l’intento di proseguire il conflitto fino al conseguimento degli obiettivi cardine ricercati da Mosca”.

In calo il consenso interno al vertice russo. “Malgrado ampia parte della popolazione russa continui a sostenere l’operato del vertice russo, grazie alla pervasività della propaganda mediatica e della narrativa ufficiale, inizia a registrarsi una diminuzione dei consensi nei sondaggi pubblici, testimoniata anche dal numero di persone che lasciano il Paese”.

L’impiego del nucleare da parte della Russia sembra improbabile. “L’attenzione dell’intelligence nazionale è elevata rispetto ai rischi di escalation collegati alla prosecuzione del conflitto, inclusa la minaccia dell’uso dell’arma nucleare da parte della Russia valutata al momento improbabile”.

Tutelare il Made in Italy contro la contraffazione alimentare. “Il fenomeno della contraffazione nel settore agroalimentare – si legge – emerge non solo all’estero, ma in maniera significativa anche all’interno dei confini nazionali, con la vendita di prodotti di origine straniera falsamente spacciati per italiani. Questo rappresenta una minaccia al Made in Italy e, quindi, alla sicurezza nazionale, sia da un punto di vista economico che reputazionale, oltre che nei confronti dell’ambiente, del territorio e della salute pubblica”.

La tutela della sicurezza nazionale, che secondo la Relazione passa attraverso la sicurezza economico-finanziaria, cibernetica, ibrida, ambientale ma anche attraverso la lotta alle ingerenze criminali e alla minaccia jihadista.