Rete di spaccio spezzata grazie a segnalazioni dei cittadini. Sindaco: “operazione da elogi”

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Sullo sfondo un'area intorno a una delle zone elette per lo spaccio, nel riquadro il giovane sindaco di Malo Moreno Marsetti

Oltre ai protagonisti noti dell’operazione “Montecio”, che ha permesso di frantumare una rete di spaccio di droga sia “pesante” come l’eroina sia leggera come hashish e marijuana, ci sono a monte gli “eroi civici” che hanno gettato le basi per compiere il maxi blitz che stamattina ha portato ad arrestare 8 indagati oltre ai due già in carcere, stranieri residenti nell’Altovicentino. Per questi ultimi tratta di soggetti immigrati dall’Africa, quasi tutti dalla Nigeria, parte dei quali richiedenti asilo ospitati in appartamenti della zona. Erano loro a dirigere una fitta rete di spaccio in più zone di Malo, nell’area di Pra’ Comon vicino ai campi da tennis, intorno alla sede degli Apini, nel parco dei dintorni della Biblioteca e nell’area fitness del Montecio, sotto gli occhi dei residenti che non potevano non accorgersi di quanto accadeva. Perlomeno tra coloro che non costituivano la clientela più affezionata, vista l’ampia domanda documentata dagli investigatori.

“Un’operazione di intelligence da elogiare – precisa Moreno Marsetti, che da un anno seguiva l’evolversi delle indagini prima in vesti di assessore e poi di primo cittadino – dei nostri carabinieri sia della stazione di Malo che della Compagnia di Schio, e dei nuclei antidroga, ma anche grazie ai cittadini che hanno avuto il coraggio di portare numerose segnalazioni di azioni sospette alle forze dell’ordine e anche al sottoscritto, quando ricoprivo il ruolo di assessore alla Sicurezza. Voglio complimentarmi con tutte le componenti che hanno collaborato e ringraziarle di cuore”.

Uno schieramento di forze con pochi precedenti che si ricordino quello messo in campo all’alba di oggi dal comando provinciale dei carabinieri, in supporto alla Compagnia di Schio, con la collaborazione della rete di polizia locale di Malo e del consorzio “Alto Vicentino”, altri elementi chiave nella lotta alla diffusione delle sostanze stupefacenti nel territorio. “Gli agenti maladensi del nostro comando, 8 in tutto, stamattina hanno presidiato le aree in cui sono state effettuate le operazioni in città – continua il sindaco -, anche loro hanno dato il loro contributo importante, non solo oggi ma negli ultimi mesi di attività”.

Qualcuno tra i maladensi cominciava a chiedersi il motivo dell’andirivieni di gente in alcuni posti strategici, e il motivo per cui a volte capitava di assistere allo smercio di droga alla luce del sole, apparentemente senza freni. In realtà dall’ottobre dell’anno scorso era stata attivata una rete di osservazione, monitorando il territorio e si stavano raccogliendo prove inconfutabili al fine di chiudere il cerchio e contemporaneamente “il sacco”, attraverso appostamenti e approfondimenti sui canali di distribuzione. Facendo emergere, inoltre, un numero esorbitante di clienti: oltre 100 persone, tra tossicodipendenti della zona noti per l’abuso di eroina, ma anche insospettabili vicentini in cerca di sballo illecito, in particolare di cocaina “a portata di mano” senza il fastidio di approvvigionarsi nelle piazze di spaccio delle grandi città.

“Il fatto che nove su dieci dei fermati siano della stessa nazionalità fa riflettere – continua Marsetti -, non mi stupirei se un domani emergesse una regia unica. Ciò che più mi preme in questa giornata, però, è far presente alla cittadinanza che sia le forze dell’ordine che le istituzioni sono attente e presenti e hanno contribuito al buon esito di questa operazione. I nostri esposti come Comune e quelli dei privati hanno trovato ascolto a tempo debito. Dopo il periodo di lockdown questi episodi di erano intensificati, in particolare nel corso dell’estate, attendevamo questo intervento decisivo: un risultato importante che avevamo sollecitato e atteso a lungo”.