Nuovo casello dell’A31: categorie economiche e sindaci fra il convinto e il perplesso

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C’è chi sposa l’idea e chi avanza qualche perplessità. Le categorie economiche e gli enti locali dell’Alto Vicentino, ai quali è stato presentato martedì lo studio di fattibilità per la realizzazione di un nuovo casello dell’autostrada Valdastico Nord alle porte di Schio (nei territori comunale di Zanè e Marano, per la precisione) hanno reagito in modo diverso.

Favorevole (ovviamente), ma pronto anche a riflettere insieme al territorio Pietro Sottoriva, presidente di Confindustria Alto Vicentino, l’associazione di categoria che ha lanciato la proposta sulla scorta delle esigenze di mobilità emerse da un proprio studio a livello provinciale. “Abbiamo cercato di vedere i progetti importanti per il territorio fra dieci anni, e questo lo è, insieme a quello per la scuola. E’ un progetto fattibile e che potrebbe aiutarci a decongestionare la viabilità, ma abbiamo bisogno di un territorio coeso. Inoltre dobbiamo tener presente che quando il traffico è scorrevole, c’è meno inquinamento”.

“Per noi si tratta di un’ottima proposta – sottolinea il sindaco di Thiene Giovanni Casarotto – ma bisognerà capire se la bretella prevista su Zanè andrà a sostituirsi o a sovrapporsi a quella già immaginata un po’ più a sud, sempre nello stesso comune”. Il casello sorgerebbe infatti a sud della galleria dove attualmente si intersecano A31 e via dell’Autostrada e prevede un percorso di accesso da via Canova.

Per Nerio Dalla Vecchia, presidente di Confartigianato Schio, “l’idea è buona, siamo solo all’inizio. Il prolungamento dell’A31, se realizzato, porterà un aumento dei traffici su questa arteria e nel rapporto costi-benefici sicuramente l’approdo in Trentino dell’autostrada  rende l’opera più appetibile per la concessionaria, quindi dobbiamo essere tutti uniti e spingere per la sua realizzazione”. “Ero presente a Trento all’incontro del presidente della Provincia di Vicenza, Francesco Rucco, con il suo omonimo trentino, Maurizio Fugatti – ha risposto subito il sindaco di Schio Valter Orsi – e per la Valdastico Nord stiamo attendendo uno studio di fattibilità al fine di poter valutare la nuova proposta trentina”.

Qualche dubbio lo avanza Alessandra Cavedon, vicesindaco a Marano Vicentino: “Crediamo sia necessario fare un ragionamento sul risparmio del territorio. Perché non mettere energie e idee sulla ferrovia come modalità di trasporto alternativa?”. “Noi da 40 anni combattiamo per la prosecuzione della A31, il casello a Schio va a rafforzare questa richiesta” spiega invece Roberto De Luca, assessore a Piovene Rocchette.

La contrarietà maggiore all’opera arriva invece dal mondo agricolo: “Prima di cementificare ancora è necessario pensare a una riorganizzazione complessiva del traffico – afferma Andrea Lora, presidente Coldiretti a Schio – e anche noi agricoltori abbiamo necessità delle nostre infrastrutture, che sono l’acqua e il suolo. Il territorio di Schio è già permeabilizzato al 40%; Coldiretti nell’Alto Vicentino ha investito molto anche in percorsi di turismo lento, come l’Agritour, e queste esperienze vanno tutelate”. Sulla stessa linea Coldiretti Marano con Franco Dalla Via: “Il nostro comune rischia di rimanere isolato a  nord, sud e a est. Occorre garantire l’accesso ai fondi”.

“Il nuovo casello è sicuramente un valido intervento di razionalizzazione della viabilità – dichiara Anna Dall’Alba, presidente Asa (Area Sviluppo Associativo) Alto Vicentino di Cna – ma quando si parla di progetti così ampi, bisogna tener ben presente l’impatto ambientale, che va ridotto al minimo. In prospettiva futura, non possiamo pensare che a fianco di un’opera del genere vengano realizzati nuovi insediamenti, in un’area già molto industrializzata: non si farebbe altro che spostare il problema del traffico da un’altra parte. Come associazione, ma anche come imprenditori e cittadini che vivono il territorio, difendiamo la logica del non consumo di suolo, a sostegno della valorizzazione e del riutilizzo intelligente dell’esistente. Un progetto sostenibile, efficiente ed ecocompatibile non può che trovarci d’accordo”.

Preoccupato per la viabilità del suo Comune è il sindaco di Zanè, Roberto Berti: “In via Canova abbiamo ora parecchi problemi a causa del via vai di camion dalla cava Vaccari. Ci troveremmo ad avere cinque rotatorie nel giro di sei chilometri”. Il sindaco di Santorso, Franco Balzi fa un distinguo: “Un conto è dire che il casello serve per ottenere il prolungamento dell’A31 verso Trento, altra cosa è affermare che lo svincolo è utile al traffico locale”. E lancia una provocazione: “Perché la concessionaria non liberalizzare il tratto di autostrada Piovene-Thiene?”.