Autopsia eseguita, concesso il nulla osta: domani l’addio al 38enne morto in ambulanza

I familiari di Matteo Bertoldo, il 38enne di Piovene Rocchette spirato in ambulanza ormai 10 giorni fa dopo una serie di medicazioni in pronto soccorso e ricadute per un problema di salute non chiaro, hanno potuto organizzare finalmente le esequie del proprio congiunto. La Procura di Vicenza, infatti, dopo aver acquisito le note relative al tragico fatto ha aperto un fascicolo informativo e disposto l’effettuazione dell’esame autoptico sulla salma del padre vicentino, genitore di una figlia di 11 anni.

Considerate le circostanze della morte, in conseguenza di una grave emorragia, si è reso necessario per appurare l’esatta natura del problema di salute che ha afflitto Matteo, per poi vagliare le “tappe” multiple in ospedale che ne hanno preceduto il decesso e capire se la vita del giovane piovenese poteva, forse, essere salvata. Gli esiti tecnici dell’autopsia effettuata sabato scorso, che saranno integrati dai referti degli esami di laboratorio, rimangono protetti dal massimo riserbo.

Intanto la data del funerale è stata fissata per domani pomeriggio. Il feretro giungerà nella chiesa di Santo Stefano, alle pendici del Monte Summano, alle 15.30. I genitori di Matteo, Giuseppina e Gilberto – coppia di commercianti conosciuti nell’ambito della ristorazione in Altovicentino – insieme al fratello Marco e alla piccola Sofia, attorniati dall’affetto degli altri amici e parenti più cari, saluteranno quindi il 38enne con la funzione religiosa pubblica, per poi attendere la cremazione della salma e riporre l’urna nel cimitero locale. Per volere della famiglia, a chi vorrà liberamente dimostrare la partecipazione al lutto attraverso un’offerta, si chiede di inviarla alla Fondazione Città della Speranza, a favore delle cure dei bambini malati oncologiche e a favore della ricerca.

Muore nel tragitto verso l’ospedale, domani l’autopsia per far luce sulla fine di Matteo Bertoldo

La notizia della morte di Matteo Bertoldo, sulle cui modalità la comunità locale era ignara nei giorni susseguenti alla tragedia, ha toccato nel profondo la comunità di Piovene. Era il 26 gennaio. E c’è chi si è mobilitato subito a favore della figlia undicenne che ha perso il suo adorato papà (in calce all’articolo l’Iban dedicato). Il tecnico vicentino è spirato in ambulanza dopo che lui stesso aveva chiesto aiuto al 118 da casa, nonostante i ripetuti tentativi di rianimazione, protrattisi nel viaggio in codice rosso verso il vicino ospedale di Santorso. Nei giorni antecedenti all’epilogo, è stato reso noto che si era fatto mediare per una cisti con infiammazione e perdita di sangue.

La vicenda relativa ai ricoveri precedenti viene ricostruita nei dettagli nel precedente servizio di cronaca (clicca sul link).