Pronto soccorso Santorso, Cgil:” via lo stato di agitazione ma situazione preoccupante”

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L'ingresso del pronto soccorso all'ospedale di Santorso

Il settore Funzione Pubblica della Cgil di Vicenza torna a sottolineare la situazione critica del pronto soccorso dell’ospedale di Santorso e, pur apprezzando la promessa dei vertici dell’Ulss 7 Pedemontana di considerare transitorio l’affidamento all’esterno di alcuni servizi, ribadisce in una nota la sua preoccupazione per i tempi lunghi della riorganizzazione. I lunghi tempi di attesa prima che gli utenti abbiano una risposta sono infatti una costante, così come il forte stress e gli eccessivi carichi di lavoro a cui è sottoposto il personale che si occupa di urgenze ed emergenze. Per questo torna a chiedere di potenziale il personale di supporto.

Il sindacato ha però sospeso lo stato di agitazione proclamato a inizio maggio: dopo una serie di incontri con i vertici dell’Ulss 7 Pedemontana, “l’Azienda ha finalmente riconosciute le criticità da tempo denunciate dalle organizzazioni sindacali e ha garantito di dare corso nei prossimi mesi ad una riorganizzazione strutturale e delle funzioni all’interno del servizio di emergenza” scrive FP Cgil Vicenza in una nota.

“In occasione di diversi incontri con l’Azienda – aggiunge la siglia sindacale – abbiamo ribadito che la scelta aziendale di ricorrere nel Pronto soccorso a personale di cooperativa e a liberi professionisti (che non conoscono le dinamiche dell’Ospedale e del territorio e non hanno potuto ricevere per mancanza di tempo il giusto affiancamento), rischia di mettere in seria discussione qualità e continuità dell’assistenza. Su questo punto l’Azienda, pur confermando la propria scelta di affidare parte del servizio a soggetti esterni per far fronte alla cronica carenza di personale medico, si è impegnata a reinternalizzare il servizio, non appena saranno disponibili professionisti da assumere direttamente e con contratti a tempo indeterminato. Fatta questa doverosa premessa, resta che la situazione ad oggi risulta particolarmente complessa e preoccupante”.

“L’attuale organizzazione del servizio che, come detto, si trova in una situazione di pesante carenza – aggiunge FP Cgil  non può che portare ad un rallentamento delle risposte all’utenza, oltre che ad un significativo aumento dei carichi di lavoro e del livello di stress del personale di supporto come infermieri, operatori e autisti, in un contesto che vede un alto livello di disagio e di nervosismo da parte dei cittadini che accedono al servizio, a causa dei lunghi tempi di attesa. Per queste ragioni, pur nella consapevolezza che la riorganizzazione garantita dall’Ulss 7 Pedemontana e la reinternalizzazione delle attività ora affidate a cooperative potrebbe portare nel tempo ad un miglioramento del servizio all’utenza e delle condizioni di lavoro del personale, non possiamo che esprimere ancora una volta preoccupazione per i tempi di realizzazione della riorganizzazione, che dispiegherà i suoi effetti nel tempo, solo dopo che vi sarà disponibilità di personale medico”.

Nel frattempo, l’organizzazione sindacale hanno chiesto all’Ulss 7 di incrementare il personale di supporto, “per rendere possibile una risposta puntuale alle esigenze espresse dagli utenti, per fornire un maggiore supporto al personale di cooperativa e ai medici liberi professionisti, per favorire un clima il più possibile sereno. Attendiamo per questo – conclude la nota sindacale – dall’Azienda risposte in tempi brevi, nella convinzione che solo in questo modo sia possibile garantire un alto livello di qualità del servizio e prestazioni sicure, celeri e di alta professionalità in un ambiente più sicuro per il Personale ma soprattutto per i cittadini”.