Husky impallinati, spunta una testimonianza: “Viva o morta, voglio la verità su Cloe”

Una storia che già feriva la comunità ora si carica di un’ombra ancora più inquietante. Nel silenzio dei boschi sopra Sant’Antonio, nel comune di Valli, dove la notte di Natale due husky sono stati raggiunti da colpi d’arma da fuoco, emerge oggi una testimonianza anonima: qualcuno avrebbe visto un uomo armato di fucile inseguire un cane. Un dettaglio che, se confermato, cambierebbe radicalmente la prospettiva dell’intera vicenda.

Una circostanza che i Carabinieri stanno ora verificando, dopo la denuncia presentata dalla proprietaria, Angrete, già sconvolta dal ritorno a casa di Greta – una delle due cagnoline – con nove pallini di piombo nel corpo, come accertato dal veterinario. Dell’altra, Cloe, non c’è invece ancora traccia: “Dopo che una delle mie due cani è tornata impallinata, ora voglio sapere che fine ha fatto l’altra. Costi quel che costi. Anche morta, ma io la voglio restituita, possibilmente con una verità che oggi viene taciuta”, ripete la giovane donna, che da giorni continua a cercare senza sosta con continui appelli social.

Secondo la ricostruzione già resa nota, tutto è accaduto la notte della Vigilia. Le due husky, Greta e Cloe, sarebbero uscite dal cortile di casa dopo aver trovato il cancelletto socchiuso. Pochi minuti dopo, tre spari in rapida successione hanno squarciato il silenzio del paese. Greta è tornata poco dopo, terrorizzata e sanguinante; Cloe non è più rientrata.
Le lastre hanno poi confermato la presenza dei pallini di piombo nel corpo di Greta, compatibili con una cartuccia a pallettoni utilizzata per la caccia di selvaggina di grossa mole. Difficile immaginare che un cacciatore – l’ipotesi che parrebbe più accreditata benché da confermare – possa aver scambiato due husky per lupi, come sottolineato dalla stessa proprietaria e dagli esperti interpellati: differenze di peso, struttura e cranio rendono l’errore improbabile. Ora, però, la testimonianza dell’uomo armato di fucile che inseguiva un cane apre un nuovo fronte. Se confermata, potrebbe indicare un’azione volontaria e non un tragico scambio.

E i Carabinieri, ai quali la proprietaria si è rivolta con una denuncia contro ignoti, stanno raccogliendo elementi e verificando la nuova segnalazione. La speranza è che qualcuno, anche in forma anonima, possa fornire dettagli utili a chiarire cosa sia accaduto davvero nei boschi di Valli del Pasubio. Nel frattempo, Angrete continua a cercare Cloe, aggrappata a una speranza che si fa ogni giorno più fragile ma che non vuole abbandonare: “Chi sa qualcosa parli”, aveva già detto nei giorni scorsi. Oggi lo ripete con ancora più forza.

Piombo contro gli husky, Cloe non si trova: “Chi sa qualcosa, si faccia vivo presto”

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