Napoli ed Inter bloccate dal Covid-19: match rinviato a data da destinarsi

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Dopo ore di tira e molla, anche il calcio si piega all’esigenza di tutelare la salute pubblica in piena emergenza coronavirus.

Alla fine anche Napoli-Inter, semifinale di ritorno della Coppa Italia, originariamente in programma per domani sera allo stadio San Paolo, è stata rinviata a data da destinarsi. Lo ha deciso il prefetto di Napoli, Marco Valentini, per i rischi legati all’emergenza Covid-19. Il match si sarebbe dovuto giocare con le limitazioni previste: divieto di trasferta per le tifoserie di Lombardia, Veneto, Emilia-Romagna e delle province di Pesaro, Urbino e Savona.

Stamattina i vertici del calcio italiano si sono riuniti nel Salone d’onore del CONI a Roma e hanno preso una decisione sui recuperi della Serie A dovuti ai rinvii per l’epidemia. In attesa delle comunicazioni del governo, la Lega ha deciso per la disputa a porte chiuse della 26.ma giornata nel prossimo weekend. Di conseguenza Juventus-Inter si giocherebbe domenica sera alle 20.45 e il campionato slitterebbe avanti di una settimana.

Il calcio italiano dunque recepirà le direttive governative (con l’ipotesi di uno stop di 30 giorni per tutte le manifestazioni sportive, o in alternativa, porte chiuse) proseguendo nell’ipotesi che era emersa nelle scorse ore: i recuperi verrebbero giocati sabato e domenica senza tifosi e il campionato poi ripartirebbe normalmente slittando di una settimana.

“Bisogna farlo, vista la situazione. Le porte chiuse sono l’unico strumento per portare avanti il campionato. Si è ritrovata unità di intenti all’interno della Lega per la regolarità del campionato” ha detto Giuseppe Marotta, ad dell’Inter, che poi ha scherzato: “Juve-Inter domenica sera. O magari lunedì…”.

Questo weekend dunque si giocherebbero: Milan-Genoa, Parma-Spal, Sampdoria-Verona, Sassuolo-Brescia e Udinese-Fiorentina. Domenica sera Juventus-Inter. Rimarrebbero da incastrare le due semifinali di ritorno di Coppa Italia e Inter-Sampdoria.

Alla riunione in Lega Calcio erano presenti: il presidente Paolo Dal Pino e l’ad Luigi De Siervo, i consiglieri federali e rappresentanti di varie società fra i quali anche i presidenti di Lazio e Milan, Claudio Lotito e Paolo Scaroni, l’ad Giuseppe Marotta per l’Inter, il ds Fabio Paratici per la Juventus e il vicepresidente della Roma, Mauro Baldissoni. Presenti anche i rappresentanti di Sassuolo, Atalanta, Fiorentina e Udinese.

Giovanni Malagò: “anche il calcio si deve adeguare”: “Il calcio si deve adeguare a quella che è la realtà sotto gli occhi del paese, non può andare avanti da solo. Si deve navigare il più possibile a vista cercando di fare una programmazione”, così è intervenuto il presidente del Coni sullo sconvolgimento del calendario legato all’emergenza coronavirus. Per quanto riguarda l’ipotesi rinvio anche per le Olimpiadi di Tokyo 2020 Malagò ha risposto: “Ho un unico riferimento, che è il Cio. Parlo quotidianamente con Losanna, non c’è nessuna controindicazione da parte del Cio. Poi se gli organi istituzionali del Giappone dicono altro io, come Presidente del Coni, devo comunque basarmi su quello che mi dice il Cio”.