Aggredisce una 82enne con lo spray urticante per pochi euro: identificato e arrestato

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L'indagine affidata ai CC thienesi ha avuto buon esito

Pare si sia arrivati ad individuare il responsabile di una rapina avvenuta a Thiene ai primi di febbraio, con vittima del reato una pensionata del posto, strattonata e gettata sull’asfalto dopo averle spruzzato in volto dello spray urticante. Il tutto per sottrarre all’anziana donna pochi spiccioli in moneta, in pratica il resto della spesa che la stessa aveva appena fatto in un negozio del centro storico. La thienese derubata ha 82 anni e, dopo lo choc, aveva sporto denuncia.

L’aggressione era avvenuta domenica 4 febbraio, poco prima di mezzogiorno, all’ex incrocio del “Cristo”, dove s’intersecano via Colleoni e via Vittorio Veneto, dove si trova un’oasi di verde. La malcapitata donna era rimasta ferita viste le modalità violente con cui era stata derubata, ma fortunatamente in maniera non grave. Sul posto sono intervenuti i Carabinieri thienesi con una pattuglia della Radiomobile, avviando subito le indagini.

A commettere il grave atto fu in quell’occasione un giovane uomo: allora descritto come un ragazzo o poco più. Grazie alle testimonianze raccolte i militari della Compagnia di Thiene sono riusciti prima a riconoscerlo dai filmati video della zona intorno, mentre si aggirava a piedi prima di aggredire la pensionata. Grazie ad un frame, in particolare, si è potuto aver contezza dei tratti somatici dell’aggressore e riconoscerlo, fino alla definitiva identificazione a cui ha fatto seguito la denuncia. Scoprendo che si trattava di un residente poco lontano dallo scenario dell’aggressione, nel centro di Thiene.

Un lavoro elaborato e prolungato di visione dei filmati acquisiti, sia privati che pubblici, ha portato al successo delle indagini, anche se l’ultima parola in merito spetterà ovviamente ad un giudice del Tribunale di Vicenza che si occuperà del caso. Intanto la Procura aveva autorizzato la perquisizione del domicilio del ragazzo, dove sono stati trovati gli abiti che egli indossava quella domenica, una prova “schiacciante” in sede processuale per l’indagato per il quale, vista la comprovata pericolosità sociale riscontrata, è stato deciso il regime di arresti domiciliari.