Incidente mortale sull’A31, la vittima è un imprenditore di Cornedo. Salvo il passeggero

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Sullo sondo un'immagine d'archivio di soccorsi in autostrada, nel riquadro la vittima

La notizia della morte di un piccolo imprenditore vicentino, avvenuta nel primo pomeriggio di ieri lungo l’autostrada A31 Valdastico ha rattristato gli abitanti de due comuni confinanti di Cornedo e di Monte di Malo. Il primo in quanto paese di residenza di Ernesto Soldà, 66 anni, il secondo come sede della ditta individuale “Felce Diffusione” di cui l’uomo era stato lo storico titolare.

Proprio la vittima dell’incidente autostradale, ieri intorno alle 13.20, si trovava alla guida di un autocarro Fiat Ducato, quando ha perso improvvisamente perso il controllo del veicolo andato a ribaltarsi dopo lo scontro con un delimitatore di traffico lungo il tracciato Sud dell’A31, tra i caselli di Longare e Albettone, all’altezza di una stazione di servizio con un cantiere di lavori in corso.

La dinamica ricostruita dalla Polstrada ha delineato i passaggi della carambola in seguito all’uscita autonoma di strada l’origine della disgrazia, con l’autista a schizzare fuori dal lato guida attraverso lo sportello chiuso. Mentre il passeggero al suo fianco, un uomo di 76 anni di Malo – G.B. le iniziali – , è rimasto nella cabina subendo varie contusioni da impatto ma senza correre pericolo di vita. E’ stato ricoverato al pronto soccorso del San Bortolo di Vicenza, cosciente, e con la facoltà di fornire la sua versione sull’accaduto.

Al vaglio delle forze dell’ordine, dopo i rilievi sullo scenario dell’incidente al confine tra i comuni di Nanto e Castegnero, tutti gli elementi utili a ricostruire quanto accaduto in quei concitati attimi che hanno portato alla morte – sul colpo – di Soldà. E’ stato accertato che l’uscita di strada è stata autonoma, senza quindi il coinvolgimento di altri veicoli in transito sull’autostrada in quel frangente di tempo. Da verificare il corretto funzionamento dei dispositivi di sicurezza, e il loro utilizzo, per spiegare come mai la vittima sia stata sbalzata fuori dopo aver sfondato il finestrino laterale.

Il guidatore potrebbe aver accusato un malore o un colpo di sonno mentre si trovava al volante del Ducato subito dopo la pausa pranzo con l’amico al suo fianco: la coppia di collaboratori si era da poco rimessa in marcia dopo essere stata a tavola a mezzogiorno in un locale del Bassovicentino, secondo quando reso noto dai soccorritori del Suem. Possibili anche una disattenzione o un guasto meccanico, in attesa di conoscere la testimonianza del sopravvissuto. Il camioncino si sarebbe è ribaltato più volte, come mostrano i danni ingenti riportati dal mezzo.