E’ tempo di cenone, 7 italiani su 10 scelgono il pesce. In Veneto il piatto preferito è “bigoi in salsa”

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Ci siamo, con la vigilia si da il via ufficiale alle festività natalizie e, come sempre accade, questa data coincide anche con l’inizio di grandi abbuffate in famiglia e tra amici. Scongiurate le stringenti limitazioni che hanno condizionato il Natale 2020 ora si può programmare in tutta libertà (ma sempre con occhio attento alla sicurezza) i menu che sfileranno nelle tavole imbandite a festa per l’occasione.

Dando uno sguardo in generale emerge che gli italiani preferiscono una vigilia a tutto pesce. A riportarlo è una indagine Coldiretti/Ixe’ , nel 71% delle case si baderà ad un menu low cost ricercando prodotti a km zero ma provenienti dai nostri mari. C’è un ritorno al consumo 100 per cento Made in Italy un po per la stretta della crisi economica legata alla pandemia ma anche dalla voglia di sostenere l’economia nazionale in un momento difficile per il Paese.

La tradizione prevede, in occasione del 24 dicembre, di rispettare l’usanza di “mangiare di magro” con pietanze a base di prodotto ittici. Non a caso solo una minoranza del 23% di cittadini preparerà menu di sola carne, mentre un 5% si indirizzerà verso piatti a base di verdure. Proprio durante le festività di Natale si registrano del resto in Italia le punte massime del consumo di pesce – sottolinea la Coldiretti – che è pari ad oltre 28 chilogrammi a testa durante l’anno, superiore alla media europea di 25 chili e a quella mondiale di 20 chili. Una tendenza sostenuta nel 2021 da un incremento del 27% degli acquisti di prodotti ittici freschi, secondo un’analisi Coldiretti su dati Ismea.

I veneti rispetteranno la tradizione con il piatto classico della vigilia di Natale rappresentato dai “bigoi in salsa” uno spaghetto grosso bucato e un sughetto a base di sardine cipolla e formaggio grana. Non sempre però è facile avere la certezza di portare in tavola pesce italiano, in una situazione in cui la grande maggioranza dei pesci in vendita provengono dall’estero. E’ per questo che Coldiretti Impresapesca ha elaborato un vademecum con consigli per fare le giuste scelte di acquisto e la proposta di due menu low cost e interamente tricolori per quattro persone. Il primo, a base di pesce pescato sulle nostre coste, vede come antipasto alici marinate e lumache di mare (6 euro) e sauté di cozze e vongole (5 euro).

Per primo, spaghetti o tagliatelle con polpa di granchio fresco (10 euro), mentre il piatto forte è rappresentato dalla zuppa o brodetto di pesce (9 euro) fatto di triglie, calamari, moli, tracine, seppie, canocchie e gallinelle. Ma è possibile anche portare in tavola un menu italiano al cento per cento scegliendo il pesce proveniente dagli allevamenti di acquacoltura: come antipasto anguilla marinata (7 euro) e carpaccio di trota (3 euro), per primo pennette con sugo di trota salmonata (8 euro) e per secondo orata o spigola al forno con pomodorini e patate (12 euro). Entrambi i menu – sottolinea Coldiretti – prevedono una spesa complessiva di 30 euro.