La fonderia non trova più dipendenti e “inventa” la scuola aziendale: la storia

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Un momento delle lavorazioni

La fonderia non trova dipendenti, quindi “inventa” un corso aziendale di due settimane in cui forma 15 potenziali lavoratori: 4 alla fine vengono assunti subito, degli altri i curriculum saranno in cima alla lista per i prossimi turnover. Succede a Bolzano Vicentino alla Zardo Spa, industria da 30 milioni di euro di fatturato con un centinaio di dipendenti.

Dall’ufficio amministrazione della fonderia, specializzata in fusioni in ghisa sferoidali, spiegano che l’iniziativa è nata perché ci si è resi conto che “negli ultimi 6/8 mesi è divenuto difficoltoso reperire nel mercato locale manodopera specializzata per fonderia: non si trovano giovani disponibili a imparare un mestiere o neo diplomati disposti a ricoprire mansioni operative di responsabilità in stabilimento”. E’ venuto meno negli ultimi anni anche il corso di metallurgia dell’Itis Rossi di Vicenza, che forniva una continua risorsa di manodopera per le fonderie. Non solo, affrontando colloqui di selezione i vertici si sono resi conto che è fortemente presente una connotazione negativa di questi posti di lavoro: “Un retaggio culturale che identifica la fonderia come un luogo di lavoro buio, sporco, maleodorante”, con  “mansioni pericolose e fisicamente gravose”. Mentre, per i titolari, nel caso della Zardo Spa è vero l’opposto: “E’ una vera realtà industriale 4.0 in cui uomo macchina creano un binomio di efficienza ed efficacia, nello scrupoloso rispetto delle vigenti normative in ambito di salute sicurezza e ambiente”.

Superato un periodo di crisi, l’industria di Bolzano Vicentino ora è tornata a crescere e ha bisogno di ampliare l’organico, anche in vista del pensionamento nel medio periodo di alcuni dipendenti esperti. Quindi “la direzione ha deciso che per cambiare rotta era necessario portare in fonderia i giovani, per far vedere e toccare con mano come in fonderia si può imparare una professione”. L’azienda si è rivolta a Umana Spa per la selezione di una quindicina di giovani disponibili a fare un stage formativo in azienda, preparando un corso formativo “con l’obbiettivo di coinvolgere i candidati nel processo di fonderia: in poche settimane – spiegano dalla Zardo – siamo riusciti ad organizzare un corso di 76 ore costituito da teoria un aula, affiancamento nei reparti e prove pratiche, senza dimenticare la parte sicurezza, dove i partecipanti sono stati addestrati nello specifico per l’uso del carrello elevatore e la conduzione dei carroponti. Anche la scelta dei docenti è stata strategica, siamo riusciti a mettere a disposizione dei corsisti i responsabili di reparto di fonderia che oltre alle nozioni teoriche sono riusciti a trasmettere l’operatività quotidiana e far vedere cos’è il mestiere del fonditore”.

Secondo Zardo, l’iniziativa ha avuto una buona risposta dai candidati, “la partecipazione e l’interesse sono stati ottimi. Le aspettative dei ragazzi si concretizzavano di giorno in giorno, entrati titubanti e poco convinti il primo giorno, prendevano fiducia di ora in ora, in particolar modo quando potevano provare quello che in precedenza gli era stato spiegato in aula. Il corso si è appena concluso e per alcuni dei partecipanti è già pronto un contratto di lavoro, altri siamo certi saranno in brevissimo tempo assorbiti dal settore, non dimentichiamo che nella provincia di Vicenza trovano sede le migliori aziende del settore metallurgico del panorama nazionale. Siamo molto soddisfatti dell’esperienza, e non ci disturba il fatto che possiamo aver formato personale anche per i nostri concorrenti – concludono dall’industria – nella missione imprenditoriale di Fonderia Zardo trova posto il sentimento di arricchire la collettività, che in questa occasione si è manifestato con la formazione di giovani lavoratori”.