Freddo, ripartono i servizi salva-vita per i senzatetto. Caritas cerca volontari viveri e coperte

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E’ pronto a riaccendere i motori il servizio salva-vita che la Caritas Vicentina ogni inverno predispone a Vicenza per le persone senza casa. Il “via” delle attività anti-freddo è fissato per mercoledì 1 novembre. Un servizio complesso, quello realizzato nelle due strutture di via Pasi (Casa Santa Lucia) e contrà Torretti (Casa San Martino), che però è fatto prima di tutto di volti e di storie: quelle degli ospiti e quelle di operatori e volontari.

I numeri. I pilastri dei due servizi sono sempre gli stessi: la promozione della dignità umana, il primato della relazione e la legalità. Le due Case offrono servizi diversi e complementari e sono attive tutto l’anno con percorsi individuali (il primo novembre adattano la loro attività in modalità anti-freddo, quindi accogliendo tutte le persone che ne hanno necessità e che accettano le regole-base di convivenza).

Casa San Martino in contrà Torretti è il dormitorio, Casa Santa Lucia in via Pasi 8 offre invece mensa, segretariato sociale, docce, laboratori occupazionali e lavanderia. La prima, che può ospitare fino a 65 persone, nel 2016 ha offerto 16.373 pernottamenti a un totale di 364 persone. 1600 le coperte distribuite alle persone che, pur non avendo un luogo dove dormire, non potevano o volevano dormire a Casa San Martino.

Casa Santa Lucia, grazie a moltissimi volontari, ha distribuito invece nel 2016 ben 26.441 pasti caldi. Qui tre operatori e 14 volontari (spesso ex ospiti) incontrano quotidianamente i senza casa, promuovendone un percorso, se possibile, di integrazione sociale (593 le persone accompagnate l’anno scorso).

10 delle persone accolte l’anno scorso hanno trovato lavoro con una prospettiva di continuità, 48 ospiti si sono spostati al Sud Italia per cercare lavoro stagionale come braccianti agricoli, almeno 34 sono andati all’estero per cercare lavoro e almeno 18 sono rientrate nei rispettivi paesi di origine, mentre sono state 3 quelle aiutate a tornare nel proprio paese per motivi di salute o di grave disagio personale. 7 gli ospiti che hanno trovato una sistemazione abitativa e 13 quelli che sono stati inseriti in programmi riabilitativi per problemi di alcolismo e dipendenze da droga. Infine, da ottobre 2014 è attivo un servizio di ascolto e consulenza medica con l’impegno di un medico volontario: gli ospiti privi di residenza – e quindi di un medico di base – hanno potuto confrontarsi con lui senza doversi rivolgere al pronto soccorso (nel 2016 sono state 105 le persone che si sono rivolte a questo servizio). Nel 2016 quella italiana è stata la nazionalità più presente al ricovero, con 76 ospiti, seguito dai cittadini marocchini (68), maliani (35) e tunisini (22).

L’appello: servono volontari, coperte e viveri. I numeri del 2016 del volontariato svolto a Casa San Martino e Casa Santa Lucia sono uno spaccato di gratuità: 511 volontari sono stati impegnati l’anno scorso nei diversi servizi a Casa Santa Lucia e Casa San Martino, mentre 53 gruppi hanno preparato e distribuito i pranzi e le cene, per un totale di altri 520 volontari. Complessivamente, quindi, ben 1.031 volontari hanno donato gratuitamente un totale di 39.216 ore di volontariato (107 ore per ogni giorno dell’anno).

La “macchina” del ricovero notturno come sempre sta in piedi grazie a loro. Provenienti da tutta la diocesi, dopo un incontro di formazione e conoscenza preliminare (necessario per la delicatezza del servizio e la complessità delle vicende umane degli ospiti), garantiscono a turno tutti i diversi servizi, come la mensa, l’accoglienza, la relazione e la presenza notturna. “Non possiamo che esprimere una grande gratitudine per i volontari che sono il cuore di Casa San Martino e Casa Santa Lucia. Si tratta di una forma di volontariato che fisiologicamente ogni anno ha bisogno di rinnovarsi ed è un’esperienza a portata di adulti e giovani, di singoli e gruppi, che può essere una opportunità di mettersi in gioco nella relazione con un’umanità di cui generalmente non si sa nulla. Invito quindi chi volesse mettere in gioco un po’ di sé e del proprio tempo a contattarci perché abbiamo bisogno davvero dell’aiuto di tutti per garantire questa prossimità alle persone più emarginate” sottolinea il direttore della Caritas Vicentina, don Enrico Pajarin.

Considerata la portata di bisogni che incrocia nei suoi servizi (non solo al ricovero notturno), Caritas lancia poi un appello per i viveri e le coperte. Gli alimenti necessari sono quelli a lunga conservazione, ma anche detergenti per la pulizia personale e detersivi per la casa. Per sostenere famiglie con bambini piccoli sono utili anche donazioni di pannolini, omogeneizzati, biscotti prima infanzia, latte in polvere, pastina piccola e prodotti per la pulizia del neonato.  Essendo infine molte le persone che scelgono ugualmente di dormire all’addiaccio, si cercano coperte in buono stato.