Rissa tra giovanissimi nel parcheggio del “Palladio”. Tra botte e acclamazioni VIDEO

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Sta suscitando scalpore crescente il video ormai virale che mostra in presa diretta le fasi più concitate di una rissa tra minorenni – avrebbero tutti tra i 13 e 16 anni i protagonisti del filmato – avvenuta pare lo scorso fine settimana nel parcheggio del centro commerciale Palladio, a Vicenza. Una sorta ring improvvisato all’aperto, sul (pericoloso) asfalto con due ragazzi a menarsi con violenza inusitata, trattandosi di poco più che bambini.

Con una quarantina almeno di “spettatori” intorno. Ad aggravare la crudezza dell’episodio la constatazione delle dinamiche di branco intorno composto giovanissimi, maschi e femmine come si intuisce dalle voci che si odono, rigorosamente intenti a riprendere la scena con lo smartphone. Incitando i contendenti per poi acclamare il “vincitore”. Pur se minorenni, si possono valutare le condizioni per una serie di potenziali reali commessi da più persone in questo episodio: dalla rissa alle lesioni personali, finanche all’omissione di soccorso. Dalla Questura di Vicenza si potrebbe procedere d’ufficio, una volta riconosciuti i presenti.

Nella versione originale del video, che in questa sede per ragioni legate alla tutela della riservatezza – sempre garantita ai minori – mostriamo con un filtro in modo da non rendere riconoscibili coloro che vengono ripresi, le scene di violenza sono esplicite. All’inizio e alla fine il filmato è stato silenziato nel volume per “nascondere” le grida di acclamazione che riportano il nome di battesimo di uno dei due litiganti, alla fine della scazzottata” portato in trionfo come accade al termine di un match negli sport di combattimento.

Un’emulazione puerile che, oltre allo sdegno trasversale, induce a nuove (o forse vecchie?) riflessioni sul tema del disagio giovanile. L’arena è costituita un parcheggio di un centro commerciale della periferia di una città, i lottatori corrispondono due ragazzini rabbiosi, il pubblico una massa di preadolescenti invasati. Ad esprimersi tra i primi sulla vicenda, diffondendo a sua volta alcune immagini mirate componendo un collage, è stato Raffaele Colombara, consigliere di minoranza in Comune a Vicenza.

“Le immagini sono crude e dirette: due ragazzi si picchiano incitati da alcune decine di coetanei, appositamente convenuti. Non siamo nelle banlieue di Parigi o in qualche serie di successo. La protagonista vera è la violenza, cercata ed incitata. Alla fine il vincitore è portato in trionfo. Una vicenda che fa il paio con quelle che in queste settimane hanno come protagoniste le baby gang. Non c’è spazio per molte considerazioni, se non quelle che leggeremo da parte dei soliti esperti da talk show sul disagio giovanile. L’unica vera constatazione è che molti punti di riferimento educativo, e non solo, sono ormai saltati. C’è sullo sfondo lo smarrimento che alimenta il senso di impotenza degli adulti e dei genitori di fronte a queste situazioni: lo stesso senso di impotenza che spinge oggi, per reazione, ad interventi esclusivamente repressivi, “ordine e disciplina”. Parole d’ordine che servono forse a qualche politico per suonare la grancassa della propaganda ma non affrontano la questione. Bisogna guardare oltre. Concretamente. Se mancano riferimenti educativi e sociali bisogna investire su attività propedeutiche perché i giovani abbiano punti di incontro sani ed educatori formati; è necessario potenziare i servizi a loro disposizione; in una parola, serve ripensare seriamente al sistema giovanile nel suo complesso. E, forse, anche alle priorità che come adulti guidano la nostra vita: l’educazione, più che attraverso le parole, passa attraverso i nostri comportamenti”.