Shelly, un’app per mappare e contrastare il pericolo bocconi avvelenati

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La tecnologia come strumento di prevenzione sul tema dei bocconi avvelenati, tristemente tema d’attualità nel Vicentino in questi giorni. La ferita per la morte della cagnolina di 4 anni Surya, dopo aver ingerito un’esca letale, è ancora aperta e, oltre ai colpevoli del gesto, si cercano anche soluzioni per prevenire altri casi analoghi. L’applicazione generale si occupa di pubblica sicurezza dei cittadini e si chiama Shelly App – scaricabile gratuitamente su qualsiasi smartphone – e di fatto sfrutta la possibilità di creare una community allo scopo di mappare zone a rischio bocconi avvelenati, allertando i proprietari di animali da passeggio. Nei mesi scorsi, infatti, una nuova funzione denominata “#BocconeAvvelenato” è stata dedicata agli amici a quattro zampe, riscuotendo un discreto successo in termini di partecipazione e diffusione.

Basta scaricare l’app indicata, individuare nel menu la funzione riservata agli alert e segnalare il pericolo riscontrato sui cigli delle strade, nei parchi, nei cortili privati o come più di frequente accade su sentieri di montagna o di campagna. Grazie alla geolocalizzazione si potrà quindi lanciare una sorta di allarme in tempo reale, mettendo in guardia altri amanti degli animali armati di telefonino, salvaguardando la loro salute delle bestiole che li accompagnano all’aria aperta. Gli utenti riceveranno una notifica qualora si transitasse in una zona interessata da un’allerta, con immediata segnalazione anche alla polizia locale più vicina. Sono già parecchi i comuni del Nord Italia ad aver sottoscritto un patto per l’utilizzo gratuito della funzione, ideata da una start up e testata in particolare in Trentino Alto Adige.

Uno strumento utile, chiaramente, solo se troverà ampia diffusione tra gli amanti degli animali e delle passeggiate in compagnia del fido amico anche nella provincia di Vicenza. Fortunatamente, dopo l’episodio tra Pianezze e Molvena, non si sono rilevate nuove segnalazioni di ritrovamento di esche avvelenate nei boschi e nelle campagne vicentini.