Saranno intitolati a Marco Carlotto, morto a 25 anni, gli impianti sportivi: “Teniamo viva la sua presenza”


Un nome, ma soprattutto un modo per rendere la memoria un segno presente anche per le future generazioni. L’impianto sportivo comunale di via Monte Superga a Sovizzo da oggi porterà il nome di Marco Carlotto. La decisione è stata approvata all’unanimità dal Consiglio comunale, raccogliendo la proposta dell’Asd Sovizzo Calcio e il profondo desiderio della comunità. Un gesto che nasce dal cuore, per ricordare un ragazzo che ha dato tanto – nello sport, negli affetti, nella vita – e che continua a essere un esempio per tanti.
Marco se n’è andato il 16 ottobre scorso, a soli 25 anni, dopo aver lottato con coraggio contro una malattia che non gli ha mai tolto il sorriso né la voglia di dare una mano. Cresciuto nel Sovizzo Calcio, colonna della prima squadra, laureatosi anche contro le difficoltà della propria salute, volontario fino alla fine, Marco era e resta una presenza viva.
“Marco – commenta il sindaco Matteo Forlin – non è stato solo un giocatore. Era un punto di riferimento, un ragazzo che ci ha insegnato cosa vuol dire affrontare le difficoltà con dignità e senza mai perdere di vista gli altri. Intitolargli il nostro campo non è una formalità, è un gesto di gratitudine. È il modo con cui Sovizzo dice: ‘Grazie Marco, resterai qui, dove tutto è cominciato'”.
Anche il consigliere con delega allo sport, Emiliano Ghiotto, parla di questa scelta con emozione: “Marco ha lasciato un segno profondo. Questo campo, che per lui era una seconda casa, diventerà un luogo della memoria viva. Per chi gioca, per chi guarda, per chi cresce. E per chi, come lui, crede che i valori dello sport siano un modo per essere persone migliori. La sua frase preferita era: vivi oltre gli ostacoli, semina piccole azioni e raccoglierai grandi vittorie. Parole che oggi diventano una promessa collettiva”.
Il papà: “Gesto che tiene viva la sua presenza”
“Il papà di Marco, Diego Carlotto, ha espresso gratitudine per il gesto: “Ringrazio il sindaco, l’amministrazione e l’intero Consiglio comunale, a nome mio, della nostra famiglia e di Chiara, la ragazza di Marco, per questa bellissima decisione. Le parole pronunciate in aula hanno colto in pieno l’essenza di chi era Marco: un ragazzo di sani principi, innamorato dello sport e della sua comunità. Il calcio era una passione vera, importante, ma anche un modo per vivere ciò che gli stava a cuore: l’amicizia, la relazione con le persone a cui teneva. Anche quando avrebbe potuto intraprendere altre strade, ha sempre scelto di restare nel Sovizzo, perché qui c’era l’ambiente giusto, il gruppo, l’atmosfera che amava. Diceva spesso che gli sarebbe piaciuto fare l’allenatore, soprattutto dei più giovani, perché per lui stare insieme ai ragazzi e trasmettere valori attraverso lo sport era una cosa preziosa. Senza bisogno di fare rumore, era riconosciuto come un leader silenzioso, uno di quelli su cui si poteva sempre contare. E questo, come papà, è un motivo di grande orgoglio. Sono felice che la nostra comunità abbia scelto di ricordarlo così: non solo con una targa, ma con un gesto che tiene viva la sua presenza. Questo campo, da oggi, potrà raccontare chi è stato Marco e cosa ha rappresentato per tanti, anche nella sua vita breve ma piena di significato”.
L’iter
La procedura sarà formalmente avviata con l’avvio della comunicazione in Prefettura di Vicenza, come richiesto dalla legge, che prevede una specifica deroga per poter intitolare spazi pubblici a persone scomparse da meno di dieci anni. L’amministrazione ha già programmato l’invio della documentazione completa, compresa la relazione approvata in Consiglio, per ottenere l’autorizzazione necessaria. Una volta concluso l’iter tecnico, la nuova intitolazione diventerà effettiva, e lo “Stadio Marco Carlotto” diventerà la casa di tutti i giovani che vorranno seguire le impronte dei suoi tacchetti.
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