Sequestrato nel bosco e minacciato di morte con ascia e coltello. Tre arresti

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A occuparsi della delicata vicenda i Carabinieri di Montecchio Maggiore

Sono stati rintracciati e arrestati – in realtà uno di loro nel frattempo era finito in carcere per altri reati – tre uomini di nazionalità tunisina che nel mese di giugno scorso avrebbero sequestrato un uomo per oltre un’ora e mezza, trasportandolo contro la sua volontà in un bosco isolato per minacciarlo con un’ascia e un coltello. Il tutto per tentare di estorcergli 3 mila euro, dopo averlo accusato di aver sottratto loro una “partita” di cocaina da vendere al dettaglio. L’episodio si svolse tra Sovizzo e Brendola.

Dopo averlo percosso a ripetizione, lo avevano lasciato libero, ferito, tanto che poi in pronto soccorso in seguito era stato dimesso con una prognosi di 15 giorni per guarire. Un fatto di violenza negli ambienti della criminalità locale legata allo smercio di droga di cui erano stati interessi praticamente “in diretta” i carabinieri, lo scorso 10 giugno 2022 – era un venerdì sera -, grazie alla segnalazione di un amico e connazionale del cittadino del Marocco -so a forza da un terzetto con evidenti male intenzioni a Sovizzo. Intorno alle 21 di quel venerdì una pattuglia era stata fermata in strada da un giovane disperato, che temeva per la vita dell’amico e parlava un rapimento.

La vicenda, quel giorno, si concluse con l’uomo ferito a presentarsi di sua volontà presso la sede dell’Arma che ospita la Tenenza di Montecchio Maggiore, assai malconcio per le botte ricevute, raccontando una sua personale versione dei fatti la cui veridicità nelle settimane successive è stata verificata dai riscontri dei militari. Una volta identificati i tre autori del pestaggio e di quello che a tutti gli effetti ha assunto i contorni del sequestro di persona, per quanto per un limitato arco temporale, si è proceduto alle loro ricerche. Si tratta di tre uomini implicati in affari di droga, tutti da tempo residenti in Italia.

Due di loro sono stati bloccati mentre tentavano di espatriare prima dell’arresto, uno prima dell’imbarco a Civitavecchia e l’altro all’aeroporto di Bologna, mentre il terzo si trovava già in cella. Per loro, in concorso, sono state notificate le denunce per sequestro di persona, tentata estorsione, lesioni personali aggravate e porto ingiustificato di armi. Erano loro i componenti del terzetto che ha portato a Brendola, tra i boschi, il malcapitato preso a botte e minacciato di morte.

La Procura di Vicenza ha autorizzato la diffusione delle sole iniziali, diffuse dal comando provinciale dei Carabinieri di Vicenza, in quanto ad oggi in regime di soggetti indagati e non ancora condannati: si tratta di M.Y. (39 anni), S.A. (35) e S.N. (33). Due posti agli arresti domiciliari, mentre per il terzo – il 39enne ritenuto a capo del trio di nordafricano invischiati in affari sporchi – è stato confermato lo stato di detenzione in carcere.