Strage di Bologna, Mattarella: “Spietata strategia neofascista”. Meloni: “Pagina buia”. Associazione vittime contro il governo

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Bologna non dimentica. Nemmeno a 45 anni di distanza. Applausi e commozione hanno accolto, questa mattina, il corteo delle celebrazioni della strage del 2 agosto 1980 alla stazione che causò 85 morti e 200 feriti. Una strage che “ha impresso sull’identità dell’Italia un segno indelebile di disumanità da parte di una spietata strategia eversiva neofascista che mirava a colpire i valori costituzionali, le conquiste sociali e, con essi, la nostra stessa convivenza civile” ricorda il presidente della Repubblica Sergio Mattarella.

Per la premier Giorgia Meloni “una delle pagine più buie della storia d’Italia”.  “Ci uniamo alla richiesta di giustizia” ha scandito la presidente del Consiglio tendendo la mano alle associazioni. E promettendo che “il governo continuerà a fare la sua parte in questo percorso per arrivare alla piena verità”. Nelle parole della premier nessun riferimento all’appartenenza politica della strage, né una risposta ai commenti del presidente dei familiari delle vittime Paolo Bolognesi che si è scagliato contro l’esecutivo dicendo “no alle riscritture interessate della storia”. E proprio riferendosi alla premier Meloni aveva detto: “Condannare la strage di Bologna senza riconoscerne e condannarne la matrice fascista è come condannare il frutto di una pianta velenosa, continuando ad annaffiarne le radici”. “Il governo non osi insabbiare la verità” fa eco il sindaco di Bologna,Matteo Lepore.

Fischi dalla piazza al nome di Ignazio La Russa. Dal palco, Bolognesi ha citato il presidente del Senato per ricordare che nel 2007 quando era ancora senatore “presenziò ai funerali del terrorista Nico Azzi che il 7 aprile 1973 tentò una strage sul treno Torino-Roma e fornì le bombe a mano che cinque giorni dopo due missini usarono per uccidere il poliziotto Antonio Marino durante un corteo del Msi a Milano”. Durante quel passaggio una raffica di fischi si sono levati dalla piazza.

Prende le distanze dalle parole di Bolognesi la ministra dell’Università e Ricerca, Anna Maria Bernini: “Respingo i collegamenti tra il governo e la strage alla stazione” chiosa. Si rivolgono invece all’esecutivo la segretaria del Pd Elly Schlein – che chiede al governo di leggere le sentenze – e il leader del M5s Giuseppe Conte che dice “basta alle mezze verità'”.