Giorgio Bonato agli studenti del Garbin: “Costruirò un nuovo biplano e volerà da Tokyo a Roma”

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Lo ha confidato a studenti e studentesse dell’istituto professionale Garbin di Schio:una nuovo Sva-9 solcherà i cieli europei e asiatici sulla rotta segnata nel 1920 dal pilota thienese Arturo Ferrarin: Giorgio Bonato, grande appassionato di volo, dopo aver ricostruito il biplano pilotato da Ferrarin per il volo Roma-Tokyo nel 1920, ora darà forma a un altro aereo dello stesso modello e lo farà viaggiare sulla via del ritorno, ossia da Tokyo a Roma.

La notizia è emersa lo scorso 13 maggio a Schio, quando alcune classi del triennio dell’Istituto Garbin hanno incontrato in aula magna proprio l’imprenditore e artigiano Giorgio Bonato, titolare dell’azienda HangarFusina di Bassano del Grappa e presidente dell’associazione culturale Rthm Roma-Tokyo Hangar Museum, grande appassionato di volo, costruzione amatoriale di velivoli e pilota civile dal 1988. Bonato ha raccontato agli studenti il suo affascinante progetto che intreccia la storia del Novecento, la storia della cultura e dell’aereonautica italiana, con la sapienza tecnica e l’artigianalità che contraddistingue il nostro territorio veneto ed il “made in Italy”.

Con la sua equipe di HangarFusina, dove la parola d’ordine è “pensare con le mani”, Bonato ha riprodotto fedelmente, a partire dai progetti originali e gli stessi materiali dell’epoca, il biplano Sva-9 pilotato da Arturo Ferrarin con il motorista Gino Capannini, nell’epico raid aereo Roma-Tokyo del 1920.
Il biplano è attualmente esposto in quella vetrina mondiale, che è l’Expo di Osaka 2025, sospeso al centro del Padiglione Italia, emblema di un legame tra passato e futuro, tradizione artigianale e innovazione.

Ascolta “Introduzione” su Spreaker.

Il modello dello Sva-9 trova il suo punto di riferimento ideale nella figura di Arturo Ferrarin, ma il suo significato trascende il volo per diventare avventura di conoscenza e di scoperta, grazie anche alle attività e alla mission dell’associazione culturale Rthm che si prefigge di approfondire la molteplicità di linguaggi, dalle arti figurative al cinema, dalla fotografia alla narrativa, con i quali sono state e vengono tutt’ora raccontate e rappresentate le vicende del pilota thienese e gli albori dell’aeronautica italiana. L’imprenditore di Bassano ha infine svelato agli studenti che il progetto proseguirà facendo volare un altro SVA-9 (sempre di sua costruzione) da Tokyo a Roma, volendo così rappresentare il “ritorno” di Ferrarin in patria.

Il messaggio profondo del raid del 1920 è per Bonato anche questo: dopo la tragedia della prima guerra mondiale un’impresa aviatoria nata dall’ispirazione di due poeti, Gabriele d’Annunzio e Harukichi Shimoi, poteva mettere in comunicazione culture lontanissime e divenire simbolo di condivisione e futuro. Non è un caso che il tema del Padiglione Italia sia proprio “L’arte rigenera la vita”.
“L’evento organizzato al Garbin – spiegano gli insegnanti – ha inteso mettere in luce che il lavoro di Bonato, così come il temerario raid di Ferrarin si rivolgono in particolare, ma non esclusivamente, alle nuove generazioni, perché mettono al centro il concetto di sfida e di impresa, insegnandoci che queste si affrontano certamente con il coraggio, la tenacia e la determinazione, ma anche con lo studio e la preparazione, applicando le skills e la capacità di lavorare in team”.

Non è mancata inoltre una doverosa riflessione sulla sostenibilità evidenziando come una volta terminato l’Expo, il padiglione Italia, progettato dall’architetto Mario Cucinella e costruito prevalentemente in legno, diverrà una sorta di grande miniera di materiali che potranno essere adattati e trasformati per nuove esigenze.
L’incontro ha suscitato negli studenti del Garbin di Schio numerose domande e curiosità, correlate sia agli aspetti tecnici della realizzazione del biplano SVA-9, sia ai risvolti più emozionali, ma soprattutto ha fatto nascere la promessa che con HangarFusina e l’associazione Rthm ci saranno per l’Istituto nuove occasioni di approfondimento e sinergia.

 

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