Ingoia dose di cocaina per sfuggire al controllo. Notte in ospedale per un pusher 43enne

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Due agenti thienesi allestiscono il tavolo con il materiale sequestrato. Nel riquadro il presunto spacciatore in un'immagine di un arresto del 2018

Brillante operazione della polizia locale Nord Est Vicentino, che ha stretto il cerchio intorno a un 43enne di Zugliano, ritenuto uno spacciatore di cocaina molto gettonato nel Thienese, finito agli arresti domiciliari dopo un passaggio d’urgenza in ospedale a Santorso, tra sabato e domenica. L’uomo, volto arcinoto alle cronache e di origini nordafricane, aveva ingurgitato un involucro con un grammo della pericolosa polvere bianca. Un’astuzia che gli si è ritorta contro a distanza di poche ore: durante la serata di sabato ha rischiato che il cuore non reggesse alla frequenza cardiaca “galoppante”, uno degli effetti noti della sostanza entrata in circolo nel suo metabolismo.

Il nome e il numero di telefono di Rachid Bary – pregiudicato più volte coinvolto in affari di droga ma sempre a piede libero – erano ormai da tempo nelle rubriche degli smartphone di tanti consumatori di cocaina dell’Altovicentino, che si davano appuntamento proprio a Zugliano negli ultimi tempi. Tanto che gli agenti in borghese del comando di Thiene da tre settimane ne osservavano le abitudini e avevano documentato lo smercio, intercettando due acquirenti ciascuno con un grammo di “coca” scambiato con denaro. Fino a intervenire al momento più opportuno: a dare man forza anche il cane antidroga Ronnie, che ha contribuito a recuperare 24 grammi di cocaina e banconote per oltre 2 mila euro.

Il blitz della polizia è avvenuto sabato pomeriggio, intorno alle 16 in via IV Novembre, nella zona industriale di Zugliano a fianco del corso dell’Astico. Proprio lì Bary era solito dare appuntamento ai clienti, nel suo comune di residenza – ma in passato era domiciliato a Schio, Carrè e Caltrano – credendo di poter agire lontano da occhi indiscreti tra i capannoni dell’area artigianale. I numerosi agenti presenti in più pattuglie e in abiti casual sono intervenuti non appena le auto di acquirente e venditore si sono avvicinate. Notando che il sospettato alla loro vista ingoiava qualcosa repentinamente, rivelatosi poi essere un ovulo con un grammo di cocaina: involucro che i succhi gastrici nello stomaco hanno poi dissolto a distanza di alcune ore, provocando battito accelerato e in seguito il malore del 43enne di nazionalità marocchina.

Il pusher sotto indagine, incalzato dagli operatori, ha negato di detenere alcun sostanze illecite, ostentando anche una certa baldanza e tranquillità. Fino a quando da un’auto delle retrovie è balzato all’esterno il cane Ronnie, segugio specializzato in ricerca di cocaina, fiutata in pochi secondi sotto il tappo del serbatoio dell’auto. 12 in tutto i sacchetti chiusi ermeticamente e occultati nel bocchettone per il rifornimento, confidando a torto che l’odore di benzina ingannasse il fiuto dei cani antidroga. In tutto 17 grammi, ai quali vanno aggiunti un ulteriore ovulo da consegnato dall’uomo oramai spalle al muro e altri 6 frutto della perquisizione domiciliare: altra coca nascosta in un panificatore, insieme a 0,85 grami di marijuana e banconote di vario taglio in un comò e in un videoregistratore. Anche il denaro poi sequestrato, 2.080 euro, era contaminato da cocaina nei “passamano” tanto da essere individuato dall’agente a quattro zampe. Nel 2017 Rachid Bary era già stato arrestato perchè coinvolto in un giro internazionale di hashish mentre nell’agosto nel 2018 fu fermato al centro commerciale Carrefour con un chilo di “fumo” in auto. Nonostante i precedenti, il malvivente aveva “rilanciato” ancora la sua attività, divenendo punto di riferimento stavolta nel commercio illecito della cocaina, sostanza destinata a una clientela vicentina di ceto sociale più elevato.

A distanza di cinque ore dall’inizio delle operazioni, poi, il pusher si è sentito male a causa della cocaina ingerita e diffusasi nello stomaco durante la digestione. A questo punto gli operatori del comando thienese hanno richiesto l’intervento del 118, con un’ambulanza a prelevare l’ex panettiere di professione, ricoverato e curato con farmaci indicati per la disintossicazione in ospedale, dove ha trascorso tutta la notte in osservazione. Una volta che i parametri vitali si sono stabilizzati, il 43enne dimesso dal nosocomio è stato accompagnato al suo indirizzo, in stato di arresto – in flagranza di reato – con regime di custodia domiciliare disposto dal giudice di turno. Oggi sarà celebrato il rito per direttissima