Molotov contro il circolo intitolato all’ex sindacalista Olol Jackson

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La bottiglietta molotov rimasta sul ciglio della strada (tutte le foto dalla pagina Fb del circolo Caracol)

Attacco notturno alla sede del circolo Caracol intitolato alla memoria dell’attivista Olol Jackson, morto nel 2017, e del sindacato Adl Cobas di Vicenza, in viale Crispi. Chiara la matrice di estrema destra: sui contenitori di plastica utilizzati per fabbricare molotov incendiarie compare il motto “boia chi molla” su un adesivo. Una firma che proverrebbe da ambienti neofascisti. Danneggiate una pensilina e una ringhiera e bruciato uno striscione presente sul piano superiore.

Un manipolo di ignoti hanno utilizzato le armi artigianali per appiccare un principio di incendio, probabilmente imbevendo di liquido infiammabile degli stracci inseriti in una bottiglia di plastica. Nessuno si trovava all’interno nell’edificio, utilizzato dalle associazioni sindacali e dai membri del circolo in orario diurno.

Lo striscione di stoffa appeso al primo piano dell’edificio, bruciato nel raid, riportava la scritta “Ieri partigiani, oggi antifascisti“, ed era stato affisso al corrimano in occasione della Festa della Liberazione, lo scorso 25 aprile. Da segnalare, infine, la raffigurazione del simbolo della croce celtica incisa sul portone di ingresso in legno. I danni sono limitati a qualche centinaio di euro, ma preoccupa la valenza simbolica di atti simili e la recrudescenza di episodi analoghi di stampo ideologico, come avvenuto un mese e mezzo fa sempre a Vicenza, quando a venire attaccata fu la sede provinciale del Partito Democratico.

Immediata la reazione dei componenti del circolo intitolato a Olol Jackson, attivista e sindacalista conosciuto anche per la crociata dei “No Dal Molin”, deceduto per un malore nel 2017 a soli 48 anni. “A due giorni dalla cancellazione della clausola antifascista proposta da Silvio Giovine e approvata dal consiglio comunale – si legge nel comunicato pubblicato stamattina –  probabilmente qualcuno ora si sente più legittimato ad attaccare una sede sindacale e la sede del Banco aiuti alimentari di mutuo soccorso e della scuola popolare”.

I riferimenti all’attualità spaziano dalla politica amministrativa del capoluogo agli eventi degli Stati Uniti. “Se pensate di intimidirci, avete perso il vostro tempo, la sede sindacale ha già riaperto, il banco aiuti alimentari continua le sue attività quotidiane di consegna di spese alle famiglie in difficoltà e giovedì 18 giugno saremo in piazza Castello alla manifestazione antifascista, perché l’antifascismo è una responsabilità morale, come ci dicono dalle piazze “Black Lives Matter” di questi giorni negli Stati Uniti”.