Maxi operazione contro il traffico internazionale di droga: sequestrati 450 chili di cocaina

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Foto d'archivio

Una vasta operazione contro il traffico internazionale di droga è in corso da stamane fra Vicenza, Trento e Reggio Calabria.

Come riporta l’Ansa, sono 12 le persone arrestate e 450 i chilogrammi di cocaina – in arrivo dal Sud America – sequestrata.

Nel blitz conclusivo delle indagini, scattato all’alba, sono coinvolti agenti della Squadra Mobile della Questura di Vicenza, il Servizio Centrale Operativo della Polizia di Stato ed il Nucleo di polizia economico finanziaria della Guardia di Finanza di Vicenza. A coordinare l’operazione, la Direzione Distrettuale Antimafia di Venezia.

Nell’ambito dell’attività investigativa, le fiamme gialle vicentine hanno svolto specifici accertamenti sui patrimoni degli indagati procedendo, come disposto dal Gip, alla misura del sequestro preventivo, ai fini della confisca, di denaro, beni o altre utilità nella disponibilità di alcuni indagati, per un valore di circa 246 mila euro.

Delle 12 persone destinatarie di misura cautelare 8 sono in carcere, 2 agli arresti domiciliari e 2 con obbligo di dimora e di presentazione alle forze dell’ordine. Si tratta di persone residenti nel Vicentino (per lo più a Montecchio Maggiore, ma anche a Schio, Santorso e Torri di Quartesolo) uno trasferitosi a Trento, un altro ad Africo (Reggio Calabria) e un ultimo già in carcere a Siracusa.

Tutto ha avuto inizio nel 2017, quando fu fermato a Schio un camion contenente – dentro un macchinario – due panetti di cocaina: per quel fatto, sul quale fin da subito si era ipotizzato la mano lunga dell’ndrangheta, fu condannato a 8 anni l’imprenditore scledense Luigi Carollo. In quella occasione la polizia croata aveva rinvenuto al porto di Rijeka un container proveniente dal Perù con all’interno 480 chilogrammi di cocaina. Un totale di 456 panetti nascosti nella cavità di un macchinario per la produzione di laminati. Droga, per 20 milioni di euro destinata all’Italia (al Vicentino) via Slovenia: le autorità croate e slovene insieme con la Direzione centrale per i servizi antidroga decisero allora di consentire la consegna del materiale, ma controllandola e soprattutto lasciando nel container solo due chili di cocaina (i restanti 478 furono sequestrati).

Fu così scoperto che il destinatario del carico di droga era l’imprenditore di Schio, arrestato a febbraio 2017. Da lì sono scaturite ulteriori indagini per arrivare a tutta l’organizzazione criminale considerata dagli investigatori di “grandissima pericolosità”: un’associazione a delinquere sgominata anche attraverso una serie di attività tecniche molto avanzate.