Violenze sulla compagna per anni, poi anche verso la madre: in carcere un quarantenne

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Prima ha picchiato la compagna, poi, posto ai domiciliari, non contento se l’è presa pure con sua madre. Alla fine, per Jarno Canè, pregiudicato di 40 anni di Malo, è scattato l’arresto.

A stringere i polsi attorno al 40enne, che terrorizza da anni le due donne, son stati ieri pomeriggio i carabinieri di Malo, che hanno così eseguito l’ordinanza emessa dal Tribunale per aggravamento della misura cautelare degli arresti domiciliari e applicazione della misura della custodia cautelare in carcere.

Il provvedimento è scaturito dalle indagini dei militari maladensi per i maltrattamenti commessi dal quarantenne tra giugno e agosto di quest’anno: Cané infatti si trovava infatti agli arresti domiciliari nell’abitazione della donna dal 5 febbraio dell’anno scorso proprio a causa dei comportamenti violenti e vessatori verso la ex compagna, a cui ha reso la vita impossibile. Allora ad indagare sulle violenze erano stati i carabinieri di Schio. Espletate formalità di rito, l’uomo è stato portato in carcere a Vicenza come disposto dall’autorità giudizaria.

Come ricostruito dai militari, Canè – che aveva problemi di tossicodipendenza – aveva vessato la compagna (e madre dei suoi due figli) per ben quindici anni, arrivando nell’ordine a romperle il naso con un pugno, spaccarle il timpano e picchiarla numerose volte, tanto che la donna aveva sporto negli anni una ventina di denunce, ritirandole però poi ogni volta. Dopo l’ennesima violenza, nel 2017, il 40enne si era sottoposto ad un percorso terapeutico-riabilitativo in una comunità vicino a Lecce e, al suo ritorno, la donna aveva deciso di accoglierlo nuovamente in casa confidando in un reale cambiamento dei suoi comportamenti.

L’anno successivo a causa di una crisi depressiva l’uomo aveva perso il lavoro ed aveva ricominciato a vessare la compagna: una sera l’aveva addirittura cacciata di casa costringendola a dormire in auto e, al suo tentativo di rientrare in casa, l’aveva malmenata,  strattonando anche le figlie che tentavano di difendere la madre. Nel gennaio dell’anno scorso l’episodio più grave: aveva colpito al volto la donna, che gli aveva rifiutato un rapporto sessuale, tentando anche di strozzarla. A quel puntò la vittima si è fatta coraggio e lo ha denunciato.

Nonostante i provvedimenti del tribunale l’uomo aveva però continuato ad avvicinarsi all’ex compagna. L’uomo era stato quindi messo ai domiciliari a casa della madre e pochi giorni dopo, a causa delle violazioni, era stato emesso nei confronti un mandato di arresto in carcere. Da lì era poi tornato ai domiciliari, ma negli ultimi tre mesi ha scaricato tutte le sue frustrazioni anche verso la madre e per lui si son quindi riaperte le porte del carcere.